domenica, luglio 31, 2005
Tagesbuch/14 – Marktl am Inn
L’Inn, il principale affluente del Danubio, è già un fiume robusto quando attraversa il piccolo agglomerato di Marktl am Inn. Tanto che questo villaggio che diede i natali a Benedetto XVI fatica a reggere il peso del grande fiume. Domenica pomeriggio di fine luglio, piove a dirotto e l’umidità si mescola al freddo che ha spazzato la calura eccessiva dei giorni scorsi. C’era un mercatino d’antiquariato a ravvivare il giorno di festa ma i mercanti stanno chiudendo baracca, inzuppati fradici d’acqua e vapore. Lasciano libero il tempio cittadino, la casa con otto finestre al centro della Marktplatz dove una targa certifica la nascita del Dottor Joseph Ratzinger, Cardinale e “Präfekt der römischen Glaubenskongregation”: la scritta è talmente elaborata che nessuno ha avuto l’ardire di aggiornarla. L’abitazione è oggi occupata da orgogliosi ma discreti inquilini che hanno preso il callo a vedersi affollare il portone da turisti in posa per la foto di gruppo. Ci sono anche dei polacchi che sorridono al successore di Karol Woytjla. Chi non ha perso tempo è il custode del modesto museo cittadino, inaugurato personalmente dall’allora cardinale il 13 luglio 1997: bisogna attraversare la prima sala con la breve storia del paese, la seconda con la noiosa esposizione degli utensili domestici del secolo diciannovesimo, la terza con le armature dei soldati dell’imperatore bavarese durante la sfortunata prima guerra mondiale per approdare alla quarta sala. Vestigia religiose, foto dei parroci che si sono succeduti nella consolazione delle anime religiose del paese, crocifissi di legno che sono la specialità degli artigiani della zona e infine il clou: il certificato di nascita di Joseph Ratzinger, le foto della sua carriera ecclesiastica, i ritagli di giornale di quando, nel luglio 1997, venne a benedire il museo e la targa apposta sulla sua casa natale. Ci sono le foto della visita in Vaticano dell’intera delegazione cittadina, sindaco in testa, nel novembvre 1998 con stretta di mano a Papa Woytjla e quelle dell’elezione del concittadino Benedetto XVI. E’ solo per queste scarne testimonianze che i visitatori del museo sono più che centuplicati negli ultimi mesi. Marktl non vuol trovarsi impreparata di fronte ai pellegrini in arrivo nei prossimi anni. Per il momento lo fa con grande ingenuità. Il pasticcere s’è inventato il Papst-mutzen, una specie di maritozzo a due punte tipo cappello papale spolverato di zucchero a velo che sembra riscuotere un grande successo. Il panettiere produce un improbabile pane del Vaticano, fatto con grano integrale. Il macellaio offre il Ratzinger-würstel, un insaccato di cui – assicura – andava ghiotto il futuro Papa. Le enoteche vendono la Papst-Bier e il Papst-Wein con tanto di etichetta: “Sono un umile servitore nella vigna del Signore”. Una bottiglia di Chardonnay a 12 gradi e mezzo.