Interessante analisi (controcorrente a sinistra) del sociologo Ilvo Diamanti, a margine del Live 8 che ieri ha percorso, esattamente come venti anni fa, l'Occidente musicale (in onore della globalizzazione allargato a Giappone e Russia). Una tribù invecchiata attraverso la quale leggere le dinamiche delle società occidentali. Diamanti conclude:
"Tuttavia, colpisce questa condizione di felice insicurezza, in cui versano i figli. Controllati da genitori occhiuti, che ne proteggono il percorso. E in questo modo proteggono anche se stessi. Colpisce, questa generazione a responsabilità limitata e in libertà vigilata. Dall'identità incerta. Che non può dirsi giovane perché gli adulti non accettano (e non si accorgono) di invecchiare. Che non può dirsi adulta, perché non le è permesso di crescere e maturare. Questa società sterile, che pretende di cambiare e di innovare. Per via tecnologica, ma non biologica. D'altronde, come è possibile cambiare, innovare, se i padri "non" invecchiano, le mamme "non" imbiancano e i figli "non" crescono?".
L'articolo è bello sin dall'inizio. Vale la pena regalare un click a Repubblica: "Giovinezza senza i giovani".