Non si è smentito Romano Prodi. E ha fatto bene. Perché ad un anno dalle elezioni ci ha ricordato che sorta di politica estera ci toccherà se e quando, fra un anno, prenderà la guida del governo nazionale. Lo sguardo supponente e annoiato di quando, presidente della Commissione europea, celebrò nel Parlamento di Bruxelles una fredda cerimonia per il primo anniversario dell'attacco alle Twin Towers s'è riproposto nelle dichiarazioni di questa sera, al termine del vertice dell'Unione sulla posizione da prendere in Parlamento sul rifinanziamento della missione italiana in Iraq. La posizione è qui, riassunta dalla benevola penna dei cronisti di Repubblica.
Resta la vergogna per un uomo senza qualità che ha rappresentato il nostro paese ai più alti livelli politici (governo italiano, commissione europea). E resta la preoccupazione per un'Italia guidata da questo uomo e da queste idee. Chi legge questo blog sa che nulla ci frena dal criticare, anche duramente, il premier Berlusconi. I commenti ai post politici di Walking Class sono testimonianza di posizioni non sempre condivise, tra i blogger di TocqueVille, circa le fortune e le sfortune del leader di Forza Italia. Ma la politica estera di Prodi ci fa rabbrividire. E moltiplica le nostre forze per evitare che il peggio accada. E se accadrà, il premier Prodi e la sua politica di appeasement non avranno, su questa sponda e per quel che vale, un minuto di tregua.