domenica, luglio 17, 2005
Verso Capo Nord
Si srotolava diritta attraverso la tundra la strada statale che portava a Capo Nord. Infinita, desolata, polverosa. Non un'anima viva in giro, di tanto in tanto qualche renna a saltellare sulla carreggiata per tener desta l'attenzione del guidatore. Intorno, i laghetti si facevano più rari, la vegetazione più rada. La regione dei mille laghi era ormai alle spalle, con le sue foreste verdi, l'aria densa di ossigeno, le zanzare e le casette di legno dipinte. Qui, più nulla. Lapponia, alta Finlandia. Solo il rombo del motore, qualche capannone in lamiera, e quell'altopiano grigio-verde ancora inzuppato di neve e ghiaccio che si confondeva all'orizzonte con le nubi basse che annunciavano pioggia. La linea immaginaria che certificava l'inizio del Circolo polare artico, alla latitudine 66º33’, era alle spalle ormai da cinque, sei ore. Di fronte a noi una manciata di chilometri solitari, poi la punta più a nord dell'Europa.