E' tutto un via vai dalle parti del Quirinale, in questo caldo luglio romano. Qualche volta ci passa anche Berlusconi a raccogliere i diktat che Lorsignori vorrebbero fargli ingoiare. Elezioni? Le decidiamo noi: aprile. Ci passa, ascolta, s'incupisce, forse s'incazza, di sicuro sbatte le carte sull'onorevole tavolo presidenziale, poi prende cappello e torna giù, giù dal colle nell'afa levantina della Roma stremata. Arresa. Pronta ad essere invasa di nuovo da loro. Arrivano i loro.
Qui, nei vicoli della città bassa, nelle poche pozze d'ombra dei portoni rimasti stoicamente aperti, nelle piazze inondate dal sole meridiano, se ne parla. Stremati dagli ultimi litigi di fine impero (a Palazzo Chigi sulle misure antiterrorismo, a via della Scrofa sulle misure antiristorante), ormai attendiamo rassegnati che l'evento si compia. Qui avevamo sperato di andare alle elezioni anticipate subito dopo la randellata delle Regionali, non tanto a cercar la bella morte, quanto per reagire, stringere, riscattare e provare a ripartire da subito tenendo e salvando quella coalizione che già tre mesi dopo ci pare in decomposizione, figuriamoci l'anno prossimo. Ma ormai è andata, la politica è in mano alle creature, sanno tutto loro, sanno che tirare a campare è meglio che ricompattare per ripartire, hanno l'orizzonte breve dei loro settant'anni e chissenefrega se poi sarà ancora più difficile. Pazienza. E' andata. Godiamoci lo spettacolo. E aspettiamo che arrivino i loro.
Arriveranno gonfi di soldi e di consulenze strappate nel quinquennio berlusconiano. Arriveranno con le loro banche e con i loro soldati. Arriveranno con i loro anchorman di ritorno e con quelli di andata, nati e cresciuti sotto l'impero berlusconiano. Arriveranno con i loro libri e con le loro riviste, tutte finanziate dalle banche e dalle consulenze. Arriveranno con i loro autisti e con le loro colf, che i nostri e le nostre li impegnamo in ruoli dirigenziali dentro i partiti. Arriveranno con i loro sherpa, maturati in comode aule dell'università morattiana. Arriveranno con i loro tecnici, tutti freschi di arancioni master velardiani. Arriveranno con i loro burocrati, che non dovranno far tanta fatica perché stanno già là e basterà che rimettano la cravatta giusta. Arriveranno. E non la passeranno liscia come credono.