Romano Prodi è contrario al riconoscimento dei matrimoni tra gay e a qualsiasi legge che attribuisca i termini «famiglia» e «figli» a rapporti tra persone dello stesso sesso. E’ però favorevole a una normativa che garantisca sostegno e assistenza alle coppie di fatto, anche omosessuali. Non è quindi il modello-Zapatero il termine di riferimento che il leader dell’Unione intende adottare in questo campo qualora vincesse le prossime Politiche: «Sin dall’ottobre scorso, quando ero ancora presidente Ue, dissi al premier spagnolo che non ero d’accordo...».
Le soluzioni, a cui pensa Prodi e sulle quali ritiene di avere l’appoggio dell’intero centrosinistra, oscillano tra il cosiddetto «Pacs», Patto civile di solidarietà, che prevede la tutela delle coppie di fatto in campo fiscale, sanitario e in materia di successione, e il modello francese, sostanzialmente analogo: «Ritengo che un governo debba disciplinare i problemi giuridici e civili di chi sceglie di vivere stabilmente in forme diverse dal matrimonio» (fonte: Corriere della Sera).
Poi c'è il resto della conferenza in cui Prodi parla di politica estera, si appropria di riferimenti ideali etc. etc. sui quali non sono d'accordo per nulla per nulla. Ma questa è cosa più scontata.