sabato, luglio 30, 2005

Tagesbuch/11 - Chiemsee

Fa quasi tenerezza ripercorrere le orme di Ludwig II, il Märchenkönig ovvero il Re delle favole, che disseminò di costosi castelli da cartoni animati le terre della Baviera. La sua vita si sviluppò tra illusioni e ossessioni, come quella per il Re Sole e il suo assolutismo, che lo portò a costruire una copia più grande della reggia di Versailles proprio sulla Herreninsel nel mezzo del lago Chiemsee, un centinaio di chilometri ad est di Monaco. Ci si arriva in venti minuti di battello da Prien-Stock (5,70 euro), scivolando senza fretta su quello che viene chiamato il mare di Baviera. Una breve sosta in uno dei casolari accessori, dove venne elaborata la costituzione tedesca dopo la seconda guerra mondiale con la divisione in regioni del settore occidentale della Germania sotto il controllo alleato. Quindi si prosegue attraverso un denso bosco dal quale si sbuca, come per incanto, di fronte alla reggia. Il castello non fu mai terminato, esiste ancora l’ala posteriore lasciata in mattoni grezzi per mancanza di fondi. Il resto è un trionfo di barocco e colori, follie e lussi, estetismo e ossessione. Alto oltre 1 metro e 90, di bell’aspetto, Ludwig II è diventato il simbolo dei gay, che lo riconoscono come un loro delicato precursore. Nei 40 anni di vita non fu mai visto accanto a una donna. Dilapidò i soldi della corona in castelli fiabeschi: il disneyano Neuschwanstein è quello immortalato in tutte le foto, questo di Herrenchiemsee fu il più esoso. E forse gli costò la vita. La sua morte è avvolta nel mistero: fu un suicidio? Oppure un golpe di palazzo per dichiararlo infermo di mente e salvare i denari e i destini del regno di Baviera?