domenica, luglio 24, 2005

Osama for Lafontaine and Gysi

Il programma di politica estera della nuova formazione politica "Die Linkspartei", nata dalla fusione dei massimalisti socialdemocratici di Lafontaine e dei comunisti di Georg Gysi (WASG+Pds), appoggerà l'appeasement verso l'Islam radicale guidato dallo statista saudita Osama bin Laden? Il forum del partito di Gysi discute un programma che potrebbe esser scritto anche da Massimo Moratti, il subcomandante neroazzurro che conferma la trasferta in Chiapas ma cancella quella in Inghilterra. In soldoni la sinistra tedesca sostiene: pericoloso votare la Merkel, fosse mai che una maggiore vicinanza all'America ci portasse le ire di Osama. Teniamoci fuori dalla guerra che abbiamo tutto da guadagnarci. Il terrorismo, dunque, entra nella campagna elettorale tedesca e la sinistra spera in un effetto Zapatero, magari preventivo, che poi le bombe non piacciono a nessuno.

La sinistra dell'Spd, il partito del cancelliere, non esclude un'alleanza post-elettorale Spd-Verdi-Linkspartei. Assieme sarebbero oggi solo 4 punti sotto la coalizione di centrodestra composta da Cdu-Csu e liberali dell'Fdp. La partita, insomma, è ancora aperta e l'invenzione del Linkspartei, lungi dall'essere il tradimento di Lafontaine, sarebbe solo l'ultima trovata del cancelliere per recuperare il voto dei socialisti delusi e sdoganare i comunisti orientali della ex-Sed.

Intanto i servizi di intelligence non escludono che, vista la prossimità di un voto che potrebbe sovvertire l'attuale assetto politico a Berlino, la Germania possa entrare nel mirino dei terroristi, dato anche l'alto numero di cellule islamiche dormienti nel paese. E la vicenda dell'ultraleggero schiantatosi due giorni fa nel prato che divide il Parlamento dalla Cancelleria, dimostra quanto impreparata sia la Germania ad affrontare l'allarme terrorismo. Per approfondimenti si rimanda al blog tedesco in lingua inglese Davids Medienkritik, che ringraziamo per il fotomontaggio del cartello elettorale.

Sondaggio elettorale quotidiano dello Spiegel.