sabato, luglio 30, 2005

Tagesbuch/10 – Salzbergwerk

Si può fare a meno dell’oro, ma non del sale. Il motto è scolpito a lettere cubitali all’ingresso della miniera di sale di Berchtesgaden ed era tanto più valido nei secoli scorsi, quando non esistevano i sistemi di refrigerazione e tutti gli alimentari (a partire dal burro e dalla carne) venivano conservati sotto una sottile coltre di granelli bianchi. Il sale poi serviva alla produzione di medicinali, ceramica, vetro, cuoio e per la lega d’argento. Ecco perché i giacimenti di salgemma di questa regione alpina ne hanno decretato per secoli la fortuna economica e ancora oggi, nonostante i progressi della tecnica, la produzione di sale, ulteriormente raffinata, rappresenta una fonte di ricchezza. Le miniere di Berchtesgaden sono dunque un pezzo rilevante di storia della Baviera e si possono visitare con il contorno di divertimento turistico che attira soprattutto famigliole con bambini. Si scende attraverso tunnel che sprofondano in giacimenti ormai esauriti, con i trenini d’epoca e le tute dei lavoratori. Siamo in Germania e, accanto all’aspetto disneyano c’è anche quello didattico: sistemi d’estrazione, traffici di merci, ricerca di nuove falde. Poco più di cento chilometri a nord, c’è la bella città di Passau (prossima tappa del nostro viaggio) che deve la sua ricchezza al fatto d’esser stata per tutto il Medioevo il centro doganale di smistamento del commercio di sale dal sud al nord del Continente: l’oro bianco arrivava sulle chiatte lungo l’Inn o il Danubio e veniva trasferito su dorso di mulo per prendere la via di Praga e Francoforte.