lunedì, agosto 01, 2005
Tagesbuch/15 – Passau (1)
A destra l’Inn, verde e gonfio d’acqua. Al centro il Danubio, qui ancora davvero blu ma docile e tranquillo. A destra l’Ilz, sorprendentemente scuro, ma tanto nero quanto innocuo e lontano da qualsiasi competizione. In mezzo noi, nel punto più estremo dell’Altstadt di Passau, dove le acque dei tre fiumi si fondono e il Danubio si prende carico di tutta la storia precedente, che è storia d’acqua e di sangue, di imperi e dinastie e battaglie e onori e tradimenti, per portarla con orgoglio verso altre terre, laggiù nell’Oriente europeo. La bellezza di Passau è tutta legata all’acqua che è il liquido amiotico dal quale trae forza e vitalità. Una sorta di Venezia mitteleuropea, o un’Amsterdam del sud, se mezzogiorno si può definire questo spicchio di Baviera strappato all’Austria. Di certo la morbidezza liquida di Passau è tutta meridionale. Meridionale è il sole che inonda di sonno le piazze e i vicoli della città vecchia. Meridionali sono i vicoli che dalla collina scendono tortuosi, incuneandosi tra archi e gradini, verso i lungofiume. Meridionale è l’allegra atmosfera che si respira attorno ai grandi battelli fluviali, attraccati ai moli in attesa di rifornimenti e riparazioni. Se si scende a Passau percorrendo la strada inversa alla nostra, proveniendo dai freddi territori prussiani o dalle algide terre boeme, Passau è il sud, il vertice meridiano che lega tanti mondi, almeno quanti sono i suoi fiumi che incrocia: il nord germanico rappresentato dall’Ilz, il sud irruente che s’immedesima nell’Inn e l’Oriente misterioso che scivola lungo il Danubio. Morbida è anche la sua passione religiosa. Fu per secoli governata da un vescovo-principe, regnante su una libera città dell’impero austro-ungarico la cui diocesi era una delle più vaste d’Europa e si estendeva sulla Wachau e su Vienna, fino ai confini della Pannonia magiara. Da qui l’enorme duomo, con le caratteristiche tre torri a cipolla, che ospita il più grande organo del Continente. Ogni giorno, puntuale alle 12, il maestro offre a turisti e cittadini un concerto di trenta minuti nella chiesa gremita.