giovedì, agosto 04, 2005

Tagesbuch/20 – Regensburg

Se si dovesse mettere un confine tra il mondo mitteleuropeo del vecchio impero austro-ungarico e il mondo tedesco dei Reich, esso dovrebbe essere qui, a Regensburg. Il cambio di atmosfera si avverte immediatamente, forse anche complice il freddo vento di tramontana che spira oggi dalle foreste bavaresi ad est e fa precipitare la colonnina di mercurio a 17 gradi. E tuttavia l’antica Ratisbona, con le sue torri e i suoi campanili, con il Danubio che la sfiora senza penetrare nel cuore dell’Altstadt, con le sue viuzze medievali e il suo duomo papale, appare algida e distaccata come noi immaginiamo la Germania. Tutto qui richiama le glorie del passato. I tanti musei che celebrano la storia cittadina, le stanze del Rathaus dove si radunava la Dieta ai tempi del Sacro Romano Impero, i vicoli pieni di fascino medievale, i tanti negozi di antiquariato che riempiono il centro storico. Ce ne sono di tutti i gusti e per tutti i tipi: dai cappelli per gentiluomini e dame dei secoli passati ai libri, alle mappe, alle stampe, ai gioielli, ai quadri, agli oggetti, ai mobili, agli occhiali. Tutto sembra cristallizzato nel passato, in questa città, che ama specchiarsi nelle sue grandezze trascorse assai più che nelle acque del Danubio. Il suo ponte più famoso è quello di pietra, costruito nel 1135 e fino al 1935 rimasto l’unico a collegare le due sponde cittadine. Il locale più curioso è il piccolo caffè-lounge Via Ponte, una minuscola bomboniera fine ottocento che offre come bevanda alla moda il Kultgetränk der 50er, la bevanda cult degli anni Cinquanta, un revival di liquore ai frutti di bosco in ghiaccio. Anche i giovani universitari, che ciondolano pigramente nel bimestre estivo lungo le rive del fiume bevendo birra e fumando marijuana, sfogano esteticamente la loro ribellione travestendosi da punk: gli ultimi epigoni erano stato segnalati all’inizio degli anni Ottanta a Londra, e già allora erano una specie sotto tutela dell’ufficio turistico.