mercoledì, agosto 03, 2005
Tagesbuch/18 – Passau (4)
Se tutte le strade portano a Roma, tutte le piste ciclabili portano a Passau. Crocevia di ben otto piste ciclabili europee, sede di un’attrezzatissima officina di riparazione (che si chiama Fahrrad Klinik) e di un ostello esclusivo per ciclisti stanchi, la città è continuamente percorsa da frotte di viaggiatori su due ruote che fanno venir voglia di abbandonare l’auto e inforcare una bici pure noi e pedalare coi capelli al vento lungo i fiumi. Regina dei Radweg è ovviamente la ciclabile del Danubio che parte da Ulm, attraversa Ingolstadt e Regensburg, poi incrocia Passau prima di gettarsi verso Linz, Vienna, Bratislava e Budapest. Poi non vi sono più tracce ufficiali e anche le dettagliatissime guide tedesche gettano la spugna: in Serbia, poi in Bulgaria e Romania si viaggia all’avventura. Ma possiamo testimoniare che durante il viaggio rumeno di due anni fa, ne abbiamo visti tanti di ciclisti sopravvissuti, che pedalavano lungo il Danubio ormai ingrossato, fin sul Delta, fino alla fine. Un altro spettacolo che il Danubio offre è quello delle navi da crociera, basse, piatte, con le camere da letto a filo d’acqua e i finestroni giganti (niente a che vedere con gli stretti oblò delle navi d’acqua salata) che attraversano la città a tutte le ore. Passau è anche sede di rifornimenti, per cui le banchine del lungofiume sono continuamente occupate dalle navi all’ormeggio e vivacizzate dalle operazioni di carico di vivande, casse di vino e botti di birra che ricordano l’atmosfera febbrile che doveva esserci nel Medioevo, ai tempi della dogana del sale. Dalla finestra dell’albergo, che si affaccia direttamente sul fiume, è un piacere osservare il continuo passaggio delle navi. La sera, specialmente, quando questi mini-transatlantici scivolano illuminati a festa, lasciando una scia di luce nel buio ricercato della città e del Danubio. Passano attraverso i vetri della finestra libera dalle tendine portandosi appresso il sogno di un nuovo viaggio lungo il fiume d’Europa.