sabato, agosto 06, 2005
Tagesbuch/26 – Nürnberg (5)
Non sarebbe giusto, comunque, abbandonare Norimberga lasciando nel lettore l’impressione di una città post-nazista. Se da un lato di questo passato la “più tedesca delle città tedesche” dovrà sempre sopportarne il peso, dall’altro sarebbe limitato non parlare di tante altre cose che sono accadute e accadono a Norimberga. Il mercatino natalizio, nelle settimane dell’Avvento, è il più bello e famoso della Germania e a dicembre è quasi impossibile trovare un posto libero negli alberghi. La città vecchia, per quanto ricostruita, mantiene un suo fascino. Il castello che domina dall’altro il più bel panorama della città vale una visita. L’itinerario di Albrecht Dürrer, la casa natale, il piccolo museo con i suoi quadri più famosi, il puzzle più grande del mondo da comporre assieme nella piazza che porta il suo nome, testimoniano di una vivacità artistica e culturale che oggi si rintraccia nei tanti musei cittadini. E poi c’è una curiosità. Dopo la guerra, in una Norimberga distrutta al 90 per cento dalle bombe, il consiglio comunale si riunisce per prendere la decisione che segnerà l’immagine della città negli anni futuri: approfittare delle rovine e costruire una Norimberga moderna con un impianto urbanistico tutto nuovo o prendere mappe e foto e ricostruire la città così come era prima? Dopo mesi di lunghe e laceranti discussioni si va al voto, con la maggioranza dei cristiano-sociali e dei socialdemocratici a favore di una Norimberga tutta nuova e i liberali e le minoranze dei due grandi partiti propensi alla ricostruzione della città vecchia. Prevalse questa seconda opzione, per un solo voto. Quello del consigliere comunista, rappresentante di un partito che, di lì a poco, complice l’irrigidimento ideologico della guerra fredda, sarebbe stato bandito dalla scena politica della Germania Ovest.