mercoledì, agosto 03, 2005
Tagesbuch/17 - Passau (3)
La storia ha passeggiato avanti e indietro sulle strade di questa città. E in tempi come quelli odierni, mi piace ricordare uno tra i tanti episodi che l’hanno vista protagonista. Le cronache riportano un caldo e afoso luglio nel 1683, quando le armate turche, guidate dal comandante Kara Mustafa, conquistarono tutta l’Europa balcanica, poi quella magiara e giunsero nel cuore di quella cattolica, assediando Vienna per oltre due mesi. Fu l’ultimo, intenso tentativo musulmano di penetrare all’interno del nostro continente, almeno sino ad oggi, ad al-Qaeda e a bin Laden. I messaggeri avvertirono l’imperatore Leopoldo I dell’imminente arrivo dei turchi e il sovrano decise di abbandonare la capitale, con tutto il seguito della sua corte. Una spaventata comitiva di qualche migliaio di persone s’imbarcò nottetempo sulle navi e risalì la corrente del Danubio fin verso Linz. Non sentendosi ancora al sicuro, proseguì oltre, trovando pace solo in una Passau che non dovette fare un bell’effetto all’imperatore, giacché portava sulle proprie case e sui propri monumenti i segni di uno spaventoso incendio che l’aveva distrutta pochi anni prima. L’invasione di Passau durò quanto l’assedio di Vienna, tre mesi, da luglio a settembre, un periodo nel quale la piccola città sui tre fiumi sopportò una grande pressione. Leopoldo I trovò ospitalità nella residenza del vescovo-principe, tutti gli altri vennero distribuiti fra case e monasteri: il seguito comprendeva anche lo staff della cancelleria, gli ambasciatori e gli inviati ufficiali stranieri. Per tre mesi, di fatto, Passau divenne la capitale provvisoria dell’Impero, mentre i principi tedeschi, austriaci e polacchi (memorabile l’ardimento di Sobieski) unirono le loro forze, rintuzzarono l’attacco turco e salvarono corona, Impero e cattolicesimo.