martedì, agosto 09, 2005
Tagesbuch/34 - Weimar
Tutte le strade (tedesche) portano a Weimar. Quelle del romanticismo. Quelle della musica classica. Quelle della cultura. Quelle dell'architettura e del design. Quelle della sfortunata repubblica che crollò sotto i colpi del nazismo. Weimar è il cuore della Germania e adesso che la Germania è tornata unita, qui battono i colpi di tutto il paese. Arriviamo in centro seguendo la strada federale numero 4, che corre parallela all'autostrada ma consente di osservare meglio il paesaggio. La città è piccolina, una bomboniera. Pensavamo fosse piena di turisti, in realtà c'è stato un calo notevole dopo il 1999, l'anno in cui divenne capitale culturale d'Europa. Oggi la capacità ricettiva è più che sufficiente. Si trova un buon posto in un albergo centrale: il prezzo, rispetto all'Italia, è convenientissimo. E' tutto a un tiro di schioppo: il teatro, la casa di Goethe, quella di Schiller, il museo del Bauhaus, il rifugio di Nietzsche. Tra Ottocento e inizio Novecento, gran parte della vita artistica della Germania si raccolse qui a Weimar. Le case degli scrittori fanno un certo effetto, anche se il mobilio non è spesso quello originale. E tuttavia, fermarsi qualche minuto nella stanza dove Goethe o Schiller componevano i propri versi fa una certa emozione. Goethe fu poi un vero e proprio erudito totale, l'ultimo vero intellettuale poliedrico d'Europa: le collezioni conservate nelle sue stanze di lavoro testimoniano la molteplicità degli interessi che aveva. Nel garage della casa staziona ancora una vecchia carrozza con la quale intraprese i suoi famosi viaggi in Italia. Le visite sono tutte molto interessanti, i musei ben organizzati con audioguide in inglese e francese (oltre che in tedesco).