SESSO DROGA E CUBA LIBRE. "Ignorato, Fidel può continuare a proclamare socialismo o muerte, che non è più uno slogan di guerra da quando è sicuro che nessuno lo attaccherà con le armi e che la morte sul campo di battaglia è un vuoto slogan del passato. Castro è una curiosa icona di religione popolare in tempi di illusionismo agnostico: un nome e una barba, e un vecchio grasso signore vivo che si appoggia alla barba e alla zazzera di un giovine signore morto da tanto tempo o vivo solamente nel bric-abarac di un folklore da antiquariato e in un musical inglese a far da spalla al fantasma smagrito di Evita Peron. Un'agonia politica che si va accelerando ma non si risolve, perché è legata, incatenata alla resistenza fisica di un organismo".
Alberto Pasolini Zanelli, Fidel Castro: le miserie dell'ultimo irriducibile, in Ideazione 6/1999