"Questo taccuino di viaggio l'ho cominciato nell'estate 1962. Era un'estate fredda. Ogni giorno pioveva. Mentre partivo dall'aeroporto di Milano si vedeva nelle edicole un numero di Time dedicato alla scienza americana come alla più forte scienza del mondo e mentre sostavo all'aeroporto di Bonn si vedeva Papa Giovanni XXIII benedire da uno schermo televisivo i gemelli spaziali Nikolaiev e Popovic. Naturalmente i giornali, comunisti o conservatori, liberali o cattolici, ripetevano una sola domanda: e l'Europa? Cosa fa l'Europa? Perché, senza dubbio, è proprio questa la domanda più popolare dei nostri anni. L'Europa va come può andare una società per azioni nella quale c'è sempre un socio come De Gaulle pronto ad arraffare il pacchetto di maggioranza. Non è ancora un continente. E' solo una specie di grosso trust, l'Occidente Limited Company".
Alberto Cavallari, L'Europa intelligente, 1963