Quando ho letto sul blog dell'amico
Poganka che Putin s'era messo in agenda una puntata a Kiev e che ci avrebbe pensato lui a benedire l'arancio sbiadito del nuovo corso di Yushchenko, a noi daltonici è venuto un colpo. Ecco dove finiscono le transizioni che si compiono troppo vicine a Mosca: finiscono al Cremlino. E siccome da queste parti non va troppo a genio la nouvelle vogue berlusconiana dell'amico Vladimir, urge ribadire che a noi daltonici non piace che l'ex agente del KGB metta il naso in casa d'altri e non piace che il signor Aranciolino, ovvero quel Victor Yushchenko che ha scaricato sull'improvvida Julia tutto il marciume del suo entourage, gli spalanchi le porte per puntellare il proprio potere. L'Europa dice di osservare con molta attenzione e un po' di preoccupazione le vicende di Kiev. Ci crediamo poco. La democrazia. Le riforme economiche liberali. L'anima europea. Il buon vicinato con la Russia. Tutto bene se si riesce a impostare un progetto politico equilibrato. Ma se le resistenze degli apparati sono fortissime non basta dare la colpa all'impreparazione o all'approssimazione della "nuova" classe dirigente e avallare un ritorno al passato. I cittadini arancioni noi li vediamo ancora e sono i primi ad essere delusi dalla deriva della transizione. Ma sono i primi a vedere come fumo agli occhi il nuovo attivismo che corre lungo la linea Kiev-Mosca.
UPDATED. Qui la risposta di Poganka, che articola il suo ragionamento offrendoci un quadro vivo dell'attuale realtà ucraina e degli interessi che le si muovono attorno.
Ai lettori di Walking Class offriamo una serie di analisi e spunti con diversi punti di vista (anche rispetto a quelli espressi su questo blog) sulla questione ucraina:
- il link all'Ukrayinska Pravda che riporta le parole testuali di un'intervista a Julia Tymoshenko rilasciata in tv all'indomani del suo siluramento;
- il link a Radio Free Europe/Radio Liberty per un'altra intervista a Julia Tymoshenko di Maryna Pyrozhuk sui retroscena della lotta di potere a Kiev: questa intervista è stata realizzata prima dell'estate;
- un lungo giro d'orizzonte, sempre dall'Ukrayinska Pravda, con politici, commentatori e intellettuali sui motivi della crisi e sui possibili sviluppi;
- l'analisi di Transition On Line, la rivista telematica sull'Europa centro-orientale, che gioca sul parallelismo con il personaggio dei cartoni belga Tin Tin;
- l'opinione di Roman Kupchinsky da Radio Free Europe/Radio Liberty;
- l'aggiornamento quotidiano del blog KievUkraine che segue in presa diretta le utlime turbolenze politiche a Kiev;
- un saggio dello scorso gennaio di Radek Sikorsky (AEI) sui problemi tra la Russia e i paesi limitrofi che facevano parte del vecchio impero sovietico.