Se i nostri media preferiscono sempre guardarsi l'ombelico di casa, inutile lamentarsi se poi gli italiani restano convinti che i paesi dell'ex Europa orientale siano ancora lande sperdute, in preda a miseria e disgregazione, dove si rafforza sempre di più il rimpianto dei bei tempi (comunisti) andati. Molti di questi paesi, invece, oltre ad essere entrati con buone carte in regola nell'Unione Europea, hanno conosciuto e conoscono ancora una ripresa economica che fa gridare al boom, una rinascita della vita politica democratica e un'effervescenza della vita sociale che non ha pari nelle anestetizzate capitali della Vecchia Europa. Andare per credere: Good bye Lenin non abita qui. Oggi non è così difficile con i voli low cost che ci sono. Ieri s'è votato in Polonia. Non abbiamo visto o letto nessun reportage su come questo nostro partner europeo sia arrivato a un voto che segna una svolta dopo dieci anni di buono e corrotto governo socialista, che da queste parti vuol dire post-comunista. E oggi, sulle edizioni on line dei principali quotidiani, poco o nulla sui primi dati forniti dagli exit poll.
L'ANALISI SULLA STAMPA EUROPEA
Dobbiamo dunque riferirci alla stampa straniera per raccogliere informazioni. Gli inglesi sono in prima linea. Dal sito della BBC il Country profile della Polonia con i dati essenziali, i leader, gli avvenimenti, le cifre economiche e una panoramica sui media. Una ragnatela di link per approfondire la conoscenza del paese. Country briefing si chiama invece l'analogo servizio fornito dall'Economist che abbonda di informazioni economiche rispetto a quello della BBC. Alcuni servizi sono forniti a pagamento (bisogna cioè essere abbonati al settimanale), come lo speciale Limping towards normality. Analisi elettorale dai quotidiani francesi Le Figarò e Le Monde che aggiunge una considerazione sulla campagna elettorale: l'Europa è scomparsa dal confronto politico. Non ci saremmo mai aspettati che la stabile Germania, un giorno, potesse invidiare la turbolenta Polonia: è quanto fa oggi il settimanale socialdemocratico tedesco Der Spiegel spalleggiato dal conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung. Soddisfazione per la vittoria della destra esprime la rivista spagnola Libertad Digital. Ma se avete il fegato di tuffarvi nelle bellezze della lingua slava, allora ecco a voi il principale quotidiano polacco, la Gazeta Wyborcza: grafici e foto, comunque, sono comprensibili.
LA POLONIA DI WALKING CLASS
Non potevano mancare sulla Polonia i vecchi reportage di Walking Class. Sono stati scritti in anni diversi. Può essere utile leggerli per ripercorrere le tappe del cambiamento polacco:
- Ideazione - Polonia luci e ombre della nuova era (settembre 2001);
- Emporion - C'era una volta l'Est (giugno 2002);
- Ideazione - Polonia, il gigante dell'Est (maggio 2004);
- Ideazione - East Side Story. Viaggio nella Nuova Europa (luglio 2004).