giovedì, settembre 29, 2005

Turchia ad ostacoli (ma con il sì italiano)

Vertice straordinario domenica prossima a Lussemburgo per provare a dipanare la matassa turca prima dell'inizio dei colloqui per l'avvio del negoziato che dovrebbe portare in dieci anni la Turchia nell'Unione Europea. Oggi a Bruxelles gli ambasciatori europei non hanno trovato l'accordo unanime: 24 sì e un solo no. Il veto viene dall'Austria che unirà il suo voto a quello degli altri membri solo quando il quadro negoziale con la Turchia conterrà ufficialmente la possibilità che il processo d'adesione possa anche sfociare in un "partenariato privilegiato" tra Ankara e Bruxelles. L'Italia rafforza la propria posizione in favore di Ankara per bocca del suo ministro degli Esteri Gianfranco Fini che ha pubblicato oggi questo articolo sul Corriere della Sera. Qui, invece, l'intervento di ieri dell'eurodeputato radicale Emma Bonino che molto si è spesa in questi ultimi anni a favore di Ankara. Appare evidente l'interesse geopolitico del nostro paese all'ingresso della Turchia per avere una sponda sud-orientale nell'area mediterranea. La posizione di Walking Class è la stessa del governo italiano: sì all'ingresso della Turchia. Due anni fa ho scritto questo articolo sulla rivista Ideazione. In ultimo un link all'Economist.