domenica, settembre 18, 2005

Germania 05 - Le vere poste in gioco

Giallo-nero o rosso-nero, purché sia un governo forte e stabile: di questo ha bisogno la Germania. Con i sondaggi che segnano proprio sul miglio verde la possibilità di una vittoria completa del centrodestra, ma che restano di fatto bloccati sul "too close to call", i commentatori tedeschi convergono su questa speranza: che da questa sera Angela Merkel possa prendere in mano il pallino del paese e condurlo verso le riforme economiche necessarie per il rilancio. Con i liberali o con i socialdemocratici, con un governo ideologicamente compatto o con una Grosse Koalition di compromesso. Ma la Germania ha bisogno di una guida sicura.

I notiziari televisivi italiani non ci hanno aiutato a comprendere i veri termini della questione tedesca. Assai migliore il lavoro di alcuni quotidiani (Riformista, Foglio, Corriere della Sera) e dei blog che hanno permesso link e approfondimenti attraverso la stampa on line straniera. A sentire le improvvisate cronache degli inviati dell'ultimora (a Tg5, Tg3 e SkyTg 24 la palma d'oro per la loro insipienza) c'è un testa a testa fra Merkel e Schröder e il cancelliere uscente, questa sera, potrebbe guadagnare il suo terzo mandato.

La chiusura degli uffici di corrispondenza all'estero operata da molte testate giornalistiche italiane ha immiserito la capacità di comprendere e spiegare agli italiani gli altri paesi, pure quelli più vicini. Come sanno i lettori di Walking Class, dopo le 18 (ora del primo e normalmente decisivo exit poll) sapremo se: Angela Merkel potrà guidare un governo di centrodestra con i liberali; dovrà provare a formare una Grosse Koalition con l'SPD concordando un chiaro e definito pacchetto di riforme, due o tre punti per muovere l'impasse economico della Germania e poi, verosimilmente, tornare al voto. Non c'è, al momento, alcuna possibilità di un governo di sinistra con SPD, Verdi e Linkspartei. La formula, in funzione a Berlino e in alcune altre realtà locali dell'ex Germania Est, non sarebbe ben accetta ad Ovest e l'SPD non correrebbe il rischio di inimicarsi la parte più dinamica del paese e in più dare spazio politico a un concorrente pericoloso come il Linkspartei. Gerhard Schröder chiude oggi la sua lunga stagione politica. Se costringerà la CDU alla Grosse Koalition sarà il suo ultimo capolavoro politico. Se non passerà alla storia (a nostro giudizio l'esperienza rosso-verde, vissuta come l'ascesa generazionale dei sessantottini al potere, è stata molto deludente) qualche nota in cronaca se la sarà guadagnata. Ma cederà il passo: i partiti politici funzionano così, si pensa anche al futuro e a lasciare a chi verrà un partito non al disarmo (lezione per Berlusconi).

Lo sdoppiamento della sinistra tedesca, con la nascita alla sinistra dell'SPD di una formazione comunque agibile su tutto il territorio nazionale è stata la vera novità della campagna elettorale. Questa formazione è oggi alla prova del voto. Se riuscirà a conquistare i voti che gli assegnano i sondaggi e dunque a sfondare ad Ovest, il panorama politico tedesco dovrà essere aggiornato.

L'eventuale vittoria del centrodestra è foriero di cambiamenti sostanziali nella politica estera del paese. E dell'Europa. Addio asse carolingio franco-tedesco, maggiore sintonia con Tony Blair, ritorno a un rapporto forte con gli Stati Uniti, minori tensioni con l'Italia (per quel che vale). In attesa che anche la Francia volti le spalle a Chirac e torni a far politica in campo aperto. Ritorno di attenzione per l'Europa centro-orientale, bistrattata e dimenticata da un supponente Schröder. Quanto alla Russia, qui le linee di politica estera tedesche sono le stesse da sempre: un rapporto forte, cementato da interessi diretti in campo energetico.

Alcuni link per seguire la giornata elettorale in Germania (si vota fino alle 18):