LIVESTREAM ARD: IN DIRETTA TV I TELEGIORNALI SUL DOPO-VOTO
NUOVO POST SU WALKING CLASS: IL MALE TEDESCO (ED EUROPEO)
Perdono voti e consensi. L'SPD meno del previsto, la CDU oltre ogni ragionevole previsione. Assieme proveranno a formare un governo stabile per governare il paese e realizzare le riforme. A caldo, il risultato è davvero incredibile. Nessun sondaggio aveva misurato il flop di Angela Merkel, nessuna analisi aveva monitorato quanto a sinistra fosse il cuore di questa Germania.
UNA MAGGIORANZA DI SINISTRA
In teoria, la sinistra potrebbe continuare a governare, registrando gli umori dell'elettorato e colorando un po' più di rosso la propria maggioranza. Quanto perso dall'SPD è finito nella bisaccia della Linkspartei, i verdi hanno tenuto: i tre partiti della sinistra, assieme, superano il 50 per cento. Solo motivi di opportunità consigliano Schröder di non tentare questa carta. Ma il suo partito, per bocca del suo portavoce, è stato chiaro: i risultati dicono che dobbiamo essere noi a guidare il prossimo governo, dovrà essere Schröder che esce rafforzato dal suo azzardo politico di andare al voto anticipato.
IL RITORNO DEL CANCELLIERE
Il cancelliere si presenta ai suoi un'ora buona dopo i primi exit poll. Alza il pollice, mostra le mani giunte in segno dei vittoria. Si gode un applauso lungo minuti, come non ne sentiva da anni, come non avrebbe mai immaginato solo due mesi fa. Lo scampato pericolo gli restituisce vigore, tanto da chiedere la testa della sua avversaria: "Non parteciperemo a un governo di coalizione con una CDU guidata dalla Merkel". Io posso restare cancelliere senza fare accordi con l'estrema sinistra. Obiettivo? Una coalizione "semaforo", rosso-verde-gialla con i liberali a rafforzare il lato moderato del governo (VIDEO).
LIBERALI TRA FEDELTA' E TENTAZIONI
Westerwelle (liberali) esulta a metà. Per i "gialli" è un gran successo, ma non basta ad andare al governo. Ribadisce la volontà di non tradire il mandato elettorale: indisponibilità per una maggioranza "semaforo". Spera, forse, in un governo di minoranza con la CDU.
LA LUNGA NOTTE DI ANGIE
La CDU accusa il colpo. In flessione addirittura rispetto alle elezioni del 2002, Angela Merkel tramonta d'un colpo come leader politico in ascesa. Con grande dignità affronta la platea scioccata dei suoi, ma non può nascondere la grande delusione per la sconfitta imprevista. Tocca a Stoiber annunciare le mosse del partito: siamo i più votati, tocca a noi, tocca ad Angela Merkel prendere in mano il pallino delle trattative per formare un nuovo governo. Lei annuisce e declama la strategia: il tempo della campagna elettorale è finito, si apre quello della collaborazione. Grosse Koalition, due anni di riforme e poi di nuovo al voto. Oppure il tentativo difficile di un governo di minoranza. Oppure un governo di coalizione lasciando la guida ad altri. Bisognerà misurare la sua capacità di leadership quando, da domani, nel partito partirà la resa dei conti. Non è il dopo-voto che Angela Merkel si era immaginata (VIDEO).