martedì, settembre 27, 2005

A Berlino che giorno è?

LA PAZIENZA ESAURITA
I tedeschi, ancora un po' disorientati dal carosello politico berlinese, stanno cominciando a perdere la pazienza. Otto giorni dopo il risultato elettorale che non ha consegnato al paese un governo certo, i partiti si trascinano in colloqui e trattative senza sbocco, misurando un estenuante e sfibrante braccio di ferro tra i due contendenti alla cancelleria, Angela Merkel e Gerhard Schröder. Il conclave che ha eletto un altro tedesco famoso, il Papa Joseph Ratzinger, è durato assai meno.

LA SETTIMANA DEI VETI INCROCIATI
Nella settimana passata sono tramontate tutte le soluzioni politiche alternative alla Grosse Koalition. Il governo Giamaica (CDU-CSU, Liberali, Verdi) è durato il tempo di un ballo caraibico: come giustamente ha osservato un parlamentare verde, una coalizione tanto inedita e con qualche problema di compatibilità ideologica, dovrebbe almeno esser testata a livello regionale, prima di fare il suo debutto in campo nazionale. Governi di minoranza (CDU-CSU e Liberali o la riedizione di SPD e Verdi) sono stati bocciati dai veti incrociati. Un governo tutto rosso (SPD,Verdi, Linkspartei) è stato fermamente respinto dai socialdemocratici fin dal primo momento. Dunque, si torna al capolinea, cioè all'alleanza rosso-nera.

GROSSE KOALITION MODELLO ALBANESE
Non promette un granchè, anche perché inseguendo la moda delle bandiere (tipo Giamaica) il governo è stato ribattezzato coalizione Albania, che è pure meno esotica. Il sindaco SPD di Berlino Klaus Worwereit (che guida una maggioranza con i neo-comunisti) ha chiesto al cancelliere di fare un passo indietro per consentire al suo partito di mantenere un ruolo decisivo negli equilibri politici nazionali.

IL KANZLER INCHIODATO ALLA POLTRONA
Ma Schröder non se ne vuol fare una ragione e questo sta cominciando a irritare l'opinione pubblica. Ieri la Merkel gli ha lanciato una richiesta pubblica a dimettersi per il bene del paese, ma lui ha replicato che non è in gioco la sua persona ma il partito stesso. E mentre il settimanale conservatore bavarese Focus ironizza sulla folle politica berlinese (rimpiangendo i tempi più tranquilli della Repubblica di Bonn), finanche la bibbia dei socialdemocratici Der Spiegel invita il cancelliere a farsi da parte: in fondo tra i due aspiranti è quello che ha perso di più.