A due giorni dal voto i sondaggi intravedono una lievissima inversione di tendenza a favore del centrodestra rispetto alle ultime settimane. Resta fissa l'indicazione del "too close to call": grande prudenza nel sottolineare la situazione di sostanziale parità fra i due campi, tenendo nel centro-sinistra anche il Linkspartei di Lafontaine che difficilmente entrerà in una coalizione di governo con SPD e Verdi ma che in negativo può impedire la vittoria del centrodestra. Eppure timidi segnali indicano che i giallo-neri (dai colori dei due partiti FDP e CDU-CSU) stanno rimontando verso quota 50 per cento. Le ultime 48 ore di campagna elettorale sono decisive, sempre stando ai sondaggi (ieri abbiamo avanzato la nostra impressione di una certa sopravvalutazione dei partiti di governo e sottovalutazione del centrodestra, ma appunto solo di impressione personale si tratta).
Nel dettaglio la novità più interessante di oggi viene dall'istituto Allensbach (utilizzata dal quotidiano conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung) e va letta con grande attenzione. Il dato grezzo è il seguente (tra parentesi la variazione rispetto alla rilevazione di due giorni fa). Partiti: CDU-CSU 41,5 (-0,2) - SPD 32,5 (-0,4) - LINKSPARTEI 8,5 (--) - FDP 8 (+1,0) - VERDI 7,0 (-0,2). Coalizioni: CENTRODESTRA 49,5 (+0,8) - CENTROSINISTRA 39,5 (-0,6) - ROSSOROSSOVERDI 48,0 (-0,6) - GROSSE KOALITION 74,0 (-0,6).
Tendenza: secondo studi elettoralistici realizzati dallo stesso istituto Allensbach, con questi dati il centrodestra sarebbe in grado di ottenere una sia pur strettissima maggioranza di seggi anche con il 49,5 per cento. Si darebbe vita dunque a un governo con CDU-CSU e liberali guidato da Angela Merkel. Rispetto ai dati di due giorni fa, si registra un lieve calo dei partiti maggiori, più contenuto per la CDU, più esplicito per l'SPD. Segno di un minore gradimento anche per l'ipotesi della Grosse Koalition. Non si muove più nulla a sinistra, dove si registra la tenuta dell'estrema sinistra (Lafontaine e Gysi) e il lieve decremento dei Verdi. Decisivo, invece, il balzo in avanti dei liberali, con un 1 per cento secco, che riporta il partito di Westerwelle ai livelli del mese di agosto e consente al centrodestra di riavvicinarsi alla soglia della vittoria.
Oggi è giunta anche l'indicazione dell'istituto Forsa per la rete televisiva privata RTL che ribadiva invece la sostanziale parità tra i due schieramenti. Forsa non fornisce dati precisi ma "forchette": le oscillazioni tra uno e due punti non si distaccano troppo dai dati di Allensbach. CDU-CSU 41/43 - SPD 32/34 - LINKSPARTEI 7/8 - FDP 7/8 - VERDI 6/7. Come coalizioni, il centrodestra è dato tra il 48 e il 51 per cento: un pendolo che oscilla tra la Grosse Koalition e il governo di centrodestra (il campo avverso, estrema sinistra compresa, tra il 45 e il 49).
E comunque l'esperto di statistica Walter Krämer, intervistato da Deutsche Welle, avverte: per quanto accurati siano i sondaggi, solo Dio sa come voteranno domenica gli elettori. Vorrà dire qualcosa che il Papa è bavarese?