giovedì, marzo 02, 2006

Ideazione: il riscatto dell'Occidente

Ideazione è promotrice dell'Appello per l'Occidente lanciato dalla Fondazione Magna Carta, assieme a molte altre fondazioni e riviste, a personalità del mondo culturale e politico. L'Appello ha raccolto al momento (ore 12 del 2 marzo) 5432 adesioni. In questo articolo che uscirà fra un paio di settimane sul secondo numero del 2006 della rivista cartacea Ideazione, provo a spiegare le ragioni del nostro impegno e a inquadrare l'importanza dell'Appello nel dibattito politico elettorale. Data l'attualità della questione, abbiamo deciso di anticipare on line la pubblicazione dell'editoriale.

La vera posta in gioco: il riscatto dell’Occidente.
di Pierluigi Mennitti
da Ideazione di marzo-aprile 2006

Da quando la politica italiana ha imboccato la via del bipolarismo, i confronti elettorali sono divenuti uno scontro all’arma bianca, nel quale i leader politici rappresentano le proprie ragioni e confutano quelle dei loro avversari in confronti aperti e diretti. Non abbiamo nostalgia per i dibattiti soporiferi della prima repubblica, per le tribune politiche autoreferenziali nelle quali i segretari di partito, in burocratico linguaggio politichese, sfilavano uno dopo l’altro, senza contraddittorio reciproco, parlando più agli addetti ai lavori che ai cittadini. Resistiamo anche alla nostalgia dei comizi di piazza, che rappresentavano il banco di prova per ogni esponente politico che volesse misurarsi con il proprio elettorato o con la più vasta opinione pubblica. Ogni tempo va vissuto per quello che offre e la tentazione di voltarsi indietro per rifugiarsi in un idilliaco passato della buona politica va respinto con forza.
E neppure ci pare che la veemenza degli interventi stia oscurando la sostanza delle argomentazioni: man mano che il confronto va avanti, il governo precisa meglio i contenuti della propria azione quinquennale, l’opposizione prosegue nelle sue critiche, ognuno dice quello che pensa e illustra i modi e i metodi con i quali intende guidare il paese nel modo che più ritiene opportuno. Quello che a un certo punto ha irritato la sinistra, semmai, è che nella campagna elettorale è entrata finalmente anche la maggioranza e soprattutto vi è entrato il suo leader con la sua capacità di scompaginare i giochi e riaprire scenari imprevisti. Accadde già nel 1994, un anno dopo la conquista delle amministrazioni cittadine da parte della gioiosa macchina da guerra. Potrebbe accadere di nuovo, dodici anni dopo, dal momento che la politica non ha ancora prodotto alternative o novità convincenti [... continua su ideazione.com]