“Le relazioni pericolose”. E’ questo il titolo dell'ultimo numero di Ideazione che, a poche settimane dal voto, mette in luce il rapporto della sinistra italiana con lo Stato e la società civile. I settori presi in esame sono le banche, la magistratura, la burocrazia, il territorio, l'informazione e la cultura affidati alle analisi di Francesco Forte, Arturo Diaconale, Cristiana Vivenzio, Nicolò Zanon, Alessandro Bezzi e Giovanni Orsina. Il dato che emerge è quello della pervasività del potere della sinistra italiana, la sua ramificazione, la sua capacità di moltiplicarsi nel tessuto sociale. Le analisi proposte non si limitano a fotografare la realtà, ma ne propongono gli sviluppi in caso di affermazione dell'Unione nella competizione elettorale. I commenti, che insistono sul tema delle elezioni politiche imminenti, sono affidati a Mario Sechi, Paola Liberace e Giuseppe Pennisi: gli aspetti trattati sono quelli della politica, del costume e dell’economia.
Il numero continua con una importante sezione storica dedicata al cinquantenario della rivoluzione d’Ungheria del 1956, che si avvale di un saggio di Raymond Aron tradotto per la prima volta in italiano e dei contributi di Mark Kramer, Sergio Bertelli e Federigo Argentieri (autore peraltro della stessa traduzione di Aron).
Molta politica estera nei saggi: America Latina, Russia, Francia, crisi della socialdemocrazia europea e sicurezza e difesa nell’Ue sono i temi approfonditi da Giuseppe De Bellis, Stefano Grazioli, Jean-Pierre Darnis, Domenico Caccamo e Gloria Martini. Maurizio Stefanini intervista Hernando de Soto mentre Vittorio Mathieu evidenzia gli aspetti filosofici e teologici della nuova enciclica papale.
Concludono un ritratto dello scrittore Giose Rimanelli e il feuilleton dedicato al padre del cattolicesimo liberale, Lord John Acton. La rivista è nelle principali edicole di tutta Italia. Fra una settimana arriverà anche nelle librerie delle principali città (specialmente Feltrinelli e Mondadori). La cosa migliore (e più sicura) per ricevere ogni numero è quella di abbonarsi.