Michele Bagella, professore di Economia monetaria all’Università di Roma Tor Vergata ed esperto di mercati finanziari e globalizzazione, ci racconta dal sito della rivista di geo-economia Emporion come e perché l'Europa del neo-protezionismo sta perdendo la sfida della competizione mondiale. Alla faccia dei francesi (che, come certificato, sono stupidi).
Se nei mesi scorsi c’erano delle preoccupazioni sulla possibilità che l’Unione Europea virasse la sua prua verso sponde neoprotezionistiche, la cronaca di queste ultime settimane ci dice che quelle preoccupazioni erano fondate. Sarà infatti introdotta nell’Ue la imposizione di dazi sulle calzature prodotte in Cina ed India, la direttiva Bolkestein in materia di servizi sarà adottata solo parzialmente, le difformità legislative tra i paesi della Ue in materia di Opa continueranno ad esistere ancora per un tempo non definito, con buona pace della libera circolazione dei capitali. In Francia una legge da poco varata indica gli 11 settori considerati strategici, le cui imprese non sono scalabili. E la decisione presa dal governo francese in materia di energia – fusione di Gaz de France (GdF) con la Suez – sembra aver bloccato le aspirazioni di Enel ad espandersi oltralpe [... continua]