Esistono in questi giorni due Massimo D’Alema. Uno è quello dell’intemerata sul conflitto d’interessi del Cavaliere. Sostiene il primo D’Alema: dopo la “sicura” sconfitta del 10 aprile, per Berlusconi si aprono due strade. O resta in politica e vende (o svende) l’azienda, o torna a fare l’imprenditore e molla la politica. Tertium non datur. Niente modello americano, il più liberale fra quelli esistenti, per l’attuale premier italiano [...
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