Cento giorni di Angela Merkel, cento giorni di Grosse Koalition in Germania. Le cronache ci raccontano di un paese ancora in luna di miele con la sua cancelliera. Nonostante gli scioperi nel pubblico impiego, nonostante i dati della disoccupazione ancorati a cifre inguardabili. Quello che piace ai tedeschi della Merkel è la serietà dimostrata in questi primi tre mesi di lavoro, frutto di umiltà e caparbietà, determinazione e costanza. Virtù teutoniche, si potrebbe dire, oseremmo prussiane, se non fosse che questo aggettivo s'è colorato di tinte non sempre positive nel corso della storia del paese.
In politica estera, Angela Merkel raccoglie gli apprezzamenti maggiori, in patria e soprattutto all'estero. E' stata gentile e determinata al tempo stesso, ha superato con grazia ma anche con tenacia i primi incontri al vertice, da Chirac a Blair, da Bush a Putin. Ha giocato un ruolo propulsivo a Bruxelles, contribuendo a sbloccare l'impasse europeo sul bilancio nell'ultima notte della presidenza britannica. Ha riportato la Germania al centro dell'Europa, riallacciando rapporti collaborativi con gli Stati dell'Europa orientale dopo il grande freddo dell'era Schröder.
Tutti i commentatori, però, concordano che il vero banco di prova è quello della politica interna, dove la grande alleanza sembra scontare tutte le incertezze di un compromesso mal digerito. Sono stati compiuti piccoli passi in avanti, nulla che lasci intravedere quelle grandi riforme di cui il paese ha estremo bisogno. I dati economici sono in ripresa, tranne quello dell'occupazione. C'è margine per avviare un buon lavoro, ammesso che la politica lo voglia sfruttare: è su questo terreno che Angela Merkel gioca la sua partita nei prossimi cento giorni. Dovrà far ricorso a tutte quelle qualità che hanno fatto brillare la sua leadership in politica estera. Sperando che siano sufficienti a superare il limite di una coalizione grossa nei numeri ma ancora piccola nelle strategie.
Qui di seguito alcuni link utili per approfondire il bilancio dei cento giorni di Angela Merkel. Innanzitutto lo speciale della Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) e l'introduzione di Ludwig Siegele al numero speciale dell'Economist sulla Germania pubblicato la settimana scorsa. Il settimanale Rheinische Merkur dà i voti all'esecutivo: top e flop dei primi cento giorni, mentre lo Spiegel fornisce un'analisi in chiaro scuro. In italiano commento in agrodolce per il nostro amico Poganka. Chi mastica il tedesco può affidarsi alla stessa cancelliera che si confronta in questa intervista a tutto campo con Bernd Ulrichi di Die Zeit. In italiano il commento di Luigi Geninazzi su Avvenire, Salvo Mazzolini su il Giornale, Adolfo Picchioni su Liberazione. Per chiudere, un ritratto della Merkel in versione estera dalla penna di Enzo Bettiza, su Panorama di qualche settimana fa.