mercoledì, aprile 19, 2006
Romania, alla scoperta di un paese amico
"Ci sono molti modi per raccontare un paese amico. Uno è quello di raccogliere dati e informazioni e scrivere un bell’articolo pensoso, un’analisi profonda che spieghi e descriva. Un altro è quello di affidarsi alle mappe geografiche, misurare vicinanze e distanze, strategie e proiezioni. Invece, questa volta, l’editoriale di apertura è un racconto di viaggio. E’ una lunga striscia d’asfalto arrostita dal sole d’agosto, che parte da Bors, dogana di confine a una manciata di chilometri da Oradea all’estremo occidente, e si conclude a Sulina, la cittadina all’estremo Est, sull’ultimo braccio del Danubio, lì dove il fiume padre dell’Europa si getta nel Mar Nero dopo aver creato un reticolo di magia unico in tutto il continente. Una striscia d’asfalto che attraversa campagne e città, montagne e laghi, miniere e monasteri. Che mette a contatto con i popoli rudi delle fattorie, con le carovane girovaghe degli ultimi nomadi d’Europa, con i musicanti radunati per il festival di Passo Prislop, con gli intellettuali inquieti della scena artistica della capitale, con i preti silenziosi dei monasteri della Bucovina, con i commercianti del turismo di Costanza, con i politici indaffarati nei ministeri di Bucarest" [... continua su Emporion].