Se fosse stato un Prodi qualsiasi, Giuliano Ferrara si sarebbe denudato in diretta. Ma siccome siamo gente goliardica ma seria, finché non si chiude la partita si rimane ben vestiti al posto nostro. Il dato elettorale è legato a un pugno di voti. Qui non si fanno previsioni, se non quella che un successo risicato del centrosinistra porta diretto diretto all'ingovernabilità, cosa che sarebbe forse meno sicura in caso di vittoria completa del centrodestra. Per entrambe le coalizioni, comunque, sarà molto difficile portare avanti un progetto per il paese. Tuttavia, l'ipotesi di grande coalizione fra i quattro partiti maggiori (Forza Italia, Ds, An, Margherita) è l'unica soluzione di compromesso praticabile, in un tempo limitatissimo, per preparare una legge finanziaria, fare una riforma elettorale che migliori la legge (bipolarismo con proporzionale e preferenze e sbarramento più alto potrebbe essere la stada giusta) e tornare in breve tempo al voto. Il centrodestra riprenda a fare il centrodestra, con Forza Italia che riprenda a strutturarsi sul territorio. Se avessimo avuto un minimo di struttura partitica funzionante, queste elezioni le avremmo vinte.
L'alternativa sarebbe quella di tornare alle urne. Ancora una campagna elettorale. Sarebbe certamente la soluzione più naturale, ma questo paese può permettersi ancora un'altra campagna elettorale a breve?
In ogni caso Romano Prodi è il vero perdente di questo voto. S'è mangiato un vantaggio che tutti i sondaggi accreditavano oltre i 10 punti. E oggi ha compiuto un errore fatale per un leader che deve dimostrare pazienza e freddezza: ha annunciato di andare in piazza sulla base degli exit poll. Non sembra in grado di poter gestire eventuali trattative per una grossa coalizione. Fassino e Rutelli faranno di testa loro. Ammesso che siano loro ad avere il pallino in mano.