giovedì, aprile 13, 2006
Count, non recount
Adesso non ci rompete le balle, voi pseudo-maggioranza di regime, con le vostre frittate rigirate. Tanto il popolo della Right Nation, non se le beve le vostre minchiate, dovreste averlo già capito. Non c'è recount, e su questo blog siamo stati abbastanza equilibrati da dire e ridire e ridire che già ora vi chiamiamo maggioranza (lo pseudo ve l'hanno affibbiato gli elettori, vale uno 0,08 per cento, qualcosa in meno degli exit poll della Nexus). Quello che è in corso è, semplicemente, il count. Cioè, dopo aver comunicato telefonicamente i dati dagli uffici comunali alle prefetture al ministero, adesso arrivano quelli reali. Ci sono 25mila voti di differenza, e noi crediamo che tale rimarrà la distanza tra l'Unione e la CdL, alla Camera (per il Senato, ringraziate il Balilla). Noi crediamo, gli ufficiali hanno il dovere di certificare. Lo dice la legge. Un solo, piccolo dubbio: perché tanto nervosismo? Perché forzate le dichiarazioni? Perché avete festeggiato sudamericanamente e peronisticamente e populisticamente ai santissimi apostoli? Calma, gesso e sangue freddo. Il tempo per mettere insieme Rizzo e Capezzone, Mastella e Russo Spena, Castagnetti e l'intelligenza, Boselli e Binetti, Bonino e Caruso, Rutelli e Luxuria, il sole e la luna, l'acqua e il fuoco, la Lazio e la Roma, Madre Teresa e Che Guevara, insomma questo tempo lo avrete tutto.