martedì, aprile 25, 2006
Attentato a Dahab, la reazione dell'Italia
E' tutta un'altra storia, deve essere quell'altro giorno di cui favoleggiavano gli slogan elettorali dell'Unione. Ieri sera il ritorno del terrorismo stragista a Dahab, nell'Egitto turistico del Sinai, 20 morti e decine di feriti, fra cui tre italiani. Il futuro premier Romano Prodi rilascia una dichiarazione che sembra uscita dall'altro mondo. Dice che aveva sentito Mubarak (l'amico Hosni?) qualche giorno fa per assicurargli che nei prossimi mesi si sarebbero risentiti per parlare di Mediterraneo (e chi se ne frega); poi aggiunge che lui, Prodi, non aveva certo immaginato che l'Egitto potesse tornare ad essere scenario di attacco terroristico (ma va?). Nulla sulla reazione del nostro paese, sul ruolo che vorrà assumere dopo il nuovo attentato, nulla sui tre italiani feriti, sulle loro famiglie, niente di niente. Oggi, il futuro presidente della Camera, Fausto Bertinotti, non trova di meglio che ribadire il suo personale attacco agli eserciti occidentali presenti in Iraq (compreso quello italiano) chiamandoli eserciti di occupazione che usurpano il nome dell'Occidente. Per la strage di Dahab, neppure una parola.