A dieci anni dal massacro di Srebrenica, continuano le rivelazioni su chi compì quel massacro e su quali furono le responsabilità dei macellai del tempo. Dopo il video amatoriale di cui abbiamo parlato nei giorni scorsi (uno e due), emerge la presenza in Bosnia, in quei caldi giorni del luglio 1995 del famigerato gruppo paramilitare degli Scorpions, indicati come gli autori materiali delle torture e dei massacri. Tale gruppo sarebbe stato spostato dal criminale di guerra Ratko Mladic dai luoghi di stanza della Croazia serba in Bosnia con lo scopo di compiere il lavoro sporco. Nel frattempo, la storica radio dell'opposizione a Milosevic, B92, rilancia le accuse del New York Times all'attuale governo serbo di mantenere contatti segreti con l'ex generale Mladic, da anni in clandestinità e ricercato dal tribunale dell'Aja. Il premier di Belgrado Vojislav Kostunica smentisce questa circostanza.
Ma i veleni della guerra si spingono sino ad oggi. Da Londra, la BBC riporta la notizia della pubblicazione sul quotidiano Vecernje Novosti di Belgrado della foto di un prigioniero serbo decapitato dai militari bosniaci nel corso del conflitto tra il 1992 e il 1995. L'uomo decapitato, secondo il giornale nazionalista , è Rade Rogic, della cittadina bosniaca di Sanski Most. E il quotidiano accusa il Tribunale dell'Aja di non aver mostrato la foto al pubblico perché ritenuta troppo scabrosa. Questa volta a smentire sono i giudici olandesi.