Via 1972 l'avvio del dibattito sull'abbandono dell'euro. Non si tratta solo di boutade leghiste, come quelle pronunciate dal ministro Maroni, dal momento che se ne parla anche nella serissima Germania e un po' in tutta Europa, comprese Portogallo e Danimarca. Dal fortino europeo il commissario agli Affari economici Joaquin Almuniala risponde azionando la segreteria telefonica: "Euro per sempre". E in Italia, Gianfranco Fini continua a far le veci di Romano Prodi. Recuperiamo un po' di buonumore con Jay Nordlinger che dedica all'Europa il primo paragrafo del suo Impromptus. E in edicola potete acquistare l'ultimo numero dell'Economist.
Eppure... eppure Walking Class, che sta preparando una sua breve trasferta in Spagna, legge sulla guida Lonely Planet di Barcellona (pagina 14) le seguenti osservazioni: "La gente del posto ama riunirsi in gruppo e andare a tapear (fare il giro dei bar per mangiare tapas) o a cena al ristorante. Negli ultimi tempi queste attività sociali sono diventate piuttosto costose, soprattutto dopo l'introduzione dell'euro, e così si è diffusa l'abitudine di cenare a casa con gli amici". L'autore della guida non è Roberto Maroni. Accade a Barcellona, a Roma, a Napoli, a Berlino e a Parigi. Accade ovunque nella fantastica "euro-zone". Ma a quelli del fortino non interessa quel che accade fuori le mura.