mercoledì, giugno 22, 2005

Iraq, la fabbrica degli ostaggi

Se ne sono accorti pure in Francia. Se ne sono accorti pure i giornali di sinistra. Dopo la liberazione, dietro pagamento di riscatto, della giornalista di Liberation Florence Aubenas, si apre anche Oltralpe il dibattito sulla fabbrica degli ostaggi aperta in Iraq. Certo, i terroristi vengono ancora insigniti dell'appellativo di resistenti, o meglio di ex-resistenti, ma la loro ragione sociale attuale viene riconosciuta nella mission di far cassetta, non di liberare il paese dagli occupanti anglo-americani (e italiani e polacchi e rumeni e australiani, etc. etc.). Il Courrier Intarnational, la rivista che pubblica in francese articoli presi da tutto il mondo (e da cui il nostro Internazionale ha preso il "format") pubblica un'interessante indagine di Hoda Saliby sulla vera natura della "resistenza irachena". Meglio tardi che mai.