Non la si deve sempre buttare in politica. Però. Però c'è Walter al matrimonio più kitch dell'anno, il sodalizio Totti-Blasi che domani vedrà versare per le scalinate più famose di Roma litri di volgare mondanità romanesca. Il tutto rigorosamente in diretta tv, con undici telecamere e due ore di pre-evento, una sorta di corso prematrimoniale per telespettatori rincitrulliti. E' il matrimonio la cui lista nozze è stata elegantemente pubblicata sul web.
Se il crack dei bond argentini sta al Maradona disperato che si rifugia nei paradisi disintossicanti di Fidel, il declino italiano vive tutto nell'abbraccio tra calciatori e veline. Roma. Roma che agitava le notti degli anni Sessanta per la dolce vita di Via Veneto, oggi spegne la propria passione nell'afa sudaticcia dell'Ara Coeli. Forse stiamo invecchiando ma questi idoli (?) che tracimano dal rettangolo verde alla carta patinata ci sembrano in sintonia con lo squallore dei tempi. Come se lasciando lo stadio per entrare nella nostra vita ci portassero il peggio del loro mondo: non i sempre più rari colpi geniali ma gli sputi, le gomitate e le simulazioni di cui ci deliziano per novanta minuti. Resterebbe uno spaccato di società. Se non fosse che c'è Walter. Che è un politico. E che potrebbe un giorno governare l'Italia, non solo Trigoria.