C'è una domanda che circolava oggi in città (a TocqueVille, intendo): voi giornalisti tocquevilliani, cosa ne pensate dello sciopero della categoria? La migliore risposta è questa: oggi posto, scrivo, correggo e titolo dal mio posto di lavoro. Dunque, non sciopero. Sono pagato per raccontare le cose nella maniera più onesta possibile e scrivere le mie opinioni nel più ampio rispetto del prossimo: cosa voglio di più? E soprattutto, se sciopero a chi faccio del male? All'informazione forse. Alla democrazia. Forse a nessuno, visto che di scemenze ne escono fuori a bizzeffe anche dalla mia tastiera. Ma certamente sciopero contro me stesso. Allora son qui, perché la categoria non è che mi convinca molto, sembra davvero una gilda medievale. E TocqueVille lo dimostra: quanti ottimi giornalisti che non lo sono solo perché non hanno fatto la trafila che ci vuole per entrare nella gilda?
A proposito di Medioevo. Oggi le notizie potevi averle solo da TocqueVille, da pochi altri o dai siti stranieri, perché i giornali che scioperano lo fanno anche sul web. Alla faccia dei new media. Senza new trade union niente new journalism. A meno di non abitare a TocqueVille, la città dei liberi.