giovedì, maggio 31, 2007
Italians
La Cina a Francoforte nel 2009
Grosse Koalition
Pigrizia e nobiltà: il pronipote di Bismark
Nuovo presidente in Lettonia: ha 52 anni
Alexanderplatz. Se donare organi diventa show
mercoledì, maggio 30, 2007
Una Germania meno fumosa
Alexanderplatz. La guerra di Rania
Tokio no
Ma a me fa venire voglia di andarci lo stesso.
Sprechen Sie Italienisch?
Hertha, arriva la guardia svizzera
Temporali pericolosi
Semafori teutonici intelligenti
martedì, maggio 29, 2007
Ti kiami Toni tu?
Alexanderplatz. Il valzer di Kiev
U-Bahn+S-Bahn, il network berlinese
Il rigassificatore dal naso lungo
"In relazione all'esito della conferenza dei servizi riguardante il rigassificatore, il sindaco Domenico Mennitti ha affermato quanto segue: Ritengo che ci si possa dichiarare soddisfatti dell'esito odierno, in quanto si è registrata ancora una volta una posizione unanime di tutti i soggetti interessati in riferimento alla necessità di giungere all'annullamento dell'autorizzazione a suo tempo concesso alla società Brindisi LNG. Del resto, l'azienda italo-inglese ha reso noto ufficialmente di non essere disponibile all'eventuale avvio della valutazione di impatto ambientale postuma e, quindi, viene meno anche tale ipotesi peraltro dagli enti locali da sempre non condivisa. Resta da attendere la formulazione delle decisioni definitive che avverrà entro dieci giorni e che certamente vedrà corrisposte le attese della popolazione brindisina". (Fonte: Comune di Brindisi).
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Logica conclusione. Il rigassificatore di Brindisi era una bolla di corruzione, più che di gas. E adesso la società che vuole costruirlo, prova a sfuggire a ogni confronto. Non è più baldanzosa come un tempo. Era un rigassificatore dal naso lungo, dalle gambe corte, e dalle tasche piene di brutte carte. Gli avevano detto che al Sud funziona così. Ma anche al Sud, addirittura al Sud, non sempre funziona così. In un periodo di crisi della politica, un piccolo esempio di buona politica (dopo anni di cattiva politica), di azione concertata tra istituzioni di diverso colore, nell'interesse delle popolazioni. Potrà pure servire a poco come esempio, è servita almeno ai brindisini per evitare di vivere l'ennesima illusione. E comunque è stato bello scriverla. Peccato che non tutti possano metterci la firma sotto.
lunedì, maggio 28, 2007
Alexanderplatz. Ho visto cose che voi umani...
sabato, maggio 26, 2007
Il St. Pauli ritorna tra i prof
Il weekend sportivo
Update: niente "double", la Coppa va a Norimberga (3-2) dopo i tempi supplementari.
venerdì, maggio 25, 2007
Alexanderplatz. Weekend nella città multietnica
Saracinesche
Musica maestro: Karneval der Kulturen
giovedì, maggio 24, 2007
Ucraina senza pace
Aggiornamenti e approfondimenti su Kiev Ukraine News.
Cara, vado a comprare le sigarette
Monte Zemolo
Alexanderplatz. Una serata con l'ex cancelliere
L'anima di Ideazione
Ps.: visto che due cose buone sull'Italia sono riuscito a trovarle?
Al voto l'isola verde
Sarkoboh?
Giovanni Falcone
Ruote dopate
mercoledì, maggio 23, 2007
Cellulari meno cari nell'UE
Alexanderplatz. Ad Est più sani e più belli
La finale
C'è un giudice a Belgrado
L'utopia di Christiania, Copenhagen
G8, si incendiano animi e automobili
A dar man forte alle polemiche arriva anche Amnesty International che prende di mira "la politica della paura" che molti Stati stanno adottando con la scusa della guerra al terrorismo. Al centro del dibattito c'è il diritto di manifestare la propria opinione garantito dalla Costituzione tedesca e le possibilità di una sua sospensione temporanea per motivi di ordine pubblico. Ma il ministro degli Interni Wolfgang Schäuble non cede di un millimetro e difende con puntiglio tutto il sistema di sicurezza approntato per consentire agli otto grandi di discutere in tranquillità.
martedì, maggio 22, 2007
La Manhattan di Mosca
Più bionde per tutti
Alexanderplatz. Laboratorio della Nuova Europa
Penisolati
La Bild(ung) di Repubblica
Update: oooops, è arrivata la smentita; non era meglio occuparsi d'altro?
Divieto di fumare?
Quando arrivava la Berliner Republik
"Il dado è tratto e gli amanti degli appuntamenti storici hanno una nuova data da annotare. Berlino, metà aprile 1999: il vecchio Reichstag tedesco, completamente ristrutturato dall’architetto inglese Norman Foster e sovrastato da una cupola di vetro degna di un’astronave spaziale, inaugurerà la sua sala plenaria con la cerimonia di insediamento del Bundestag, la Camera alta della Germania. In quel momento, al cospetto del presidente federale e del nuovo cancelliere, nascerà quella che già tutti chiamano la Berliner Republik, la terza Repubblica tedesca dopo quella turbolenta di Weimar (1919-1933) e quella già oggi rimpianta di Bonn (1949-1990)" [... continua su Ideazione].
Spara Yuri spara
Il G8 visto da sinistra
lunedì, maggio 21, 2007
I fratelli del terrore
Intanto, la giornata in Libano è trascorsa così.
Terre infuocate
Meditate gente, meditate
Il passato che non passa
Alexanderplatz. Si avvicina il G8
Intanto in America/2
domenica, maggio 20, 2007
L'amaro Volga
Scientology si allarga
Bentornati
sabato, maggio 19, 2007
Piccola posta
Adriano Sofri, Piccola posta, Il Foglio
Family day
venerdì, maggio 18, 2007
Alexanderplatz. Tutti i giovani del presidente
Cyber war sul Baltico
Secondo gli estoni, tutto sarebbe cominciato dopo le polemiche sullo spostamento del monumento al soldato sovietico. E' evidente che anche questa accusa mette il bastone fra le ruote del vertice Ue-Russia che si sta svolgendo sulle rive del Volga. Diventa difficile capire, tra risentimenti, forzature, stati d'animo e guerre commerciali, che tipo di interessi si stiano giocando sul confine orientale d'Europa. E vagliare tra le varie notizie che confusamente si accavallano quali siano reali e quali strumentali. Di certo, questa escalation di tensione rischia di innescare conseguenze difficili da gestire. Sul caso specifico della cyber war estone, il giornalista investigativo della BBC Patrick Jackson si industria a cercare il colpevole, attraverso un'inchiesta che potete leggere qui. Le conclusioni? Più facile che l'attacco provenga dalla minoranza russa che vive in Estonia (e che si è sentita direttamente colpita dalle polemiche sul monumento di Tallin) che da elementi legati allo Stato russo. Siamo nel campo delle speculazioni: ma allo stato dei fatti, sembrano le più verosimili.
Sull'argomento, Andrea Gilli su Epistemes.
La notte dei lunghi coltelli
L'Europa, la Russia e il Volga
Bertinotti l'ha scampata bella
Altre notti ucraine
giovedì, maggio 17, 2007
Loveparade, il tormentone è alla fine
Intanto in America
L'Aulin e le mezze bugie di Federfarma
Alexanderplatz. L'asse dei pragmatici
Tutti gli uomini del presidente
La luna di miele di Sarkozy
Ed è François Fillon, 52 anni, conservatore moderato, il nuovo capo del governo. Succede a Dominique de Villepin che si era dimesso due giorni fa. E' la prima nomina del nuovo esecutivo che nasce sotto l'egida di Sarkozy. Il presidente ha ricevuto il nuovo primo ministro di buon mattino per una colazione di lavoro all'Eliseo, comunicandogli la decisione. Fillon è stato ministro degli Affari sociali dal 2002 al 2004 curando una serie di riforme tra cui quella del sistema pensionistico. E' stato il braccio destro di Sarkozy durante la campagna presidenziale. In Francia il governo è espressione diretta della volontà presidenziale e il suo capo è una sorta di vice-presidente. A Fillon dunque il compito di interpretare i due Sarkozy, ovvero le due linee programmatiche - liberale e sociale, borghese e patriottica - espressa dal nuovo presidente in campagna elettorale. Intanto ultime trattative e ultime voci prima della presentazione dell'intero nuovo governo, che avverrà domattina.
Alexanderplatz. Famiglia: più leggi, meno piazze
Il primo viaggio
mercoledì, maggio 16, 2007
Alexanderplatz, ogni giorno su Ideazione
Intanto a Christiania (Libero Stato di)
Brandeburgo, allerta neonazismo
L'euro si allarga (un po')
Coppa Uefa, prima finale tutta spagnola
Risultato finale: Siviglia-Espanyol 5-3 dopo i calci di rigore (tempi regolamentari 1-1; tempi supplementari 2-2). L'Espanyol ha giocato in 10 uomini dalla metà del secondo tempo regolamentare.
Sarkozy-Chirac, il cambio della guardia
Don Fabio (e Mourinho)
Eurovision, Serbia e polemiche
Da qualche anno la fanno da padrone i gruppi musicali dell'Est. Un po' perché la loro musica è molto bella, un po' perché in questi anni va di moda in tutta Europa e molto perché questi paraculi di est-europei si votano fra di loro. Fregandosene del fatto di essersi sparati in faccia fino a qualche anno fa, i serbi votano i bosniaci, che votano i macedoni, che votano i croati, che votano gli ungheresi, che votano i rumeni, che votano gli ucraini, che danno la loro preferenza ai russi. A noi non ce ne frega niente. Ai tedeschi, invece, gliene frega tantissimo. Loro partecipano alla gara e non gli sta bene che, ormai ogni anno da quando la competizione ha aperto le porte all'est, la partita si gioca tra le piccole nazioni orientali. Qui è scoppiato un putiferio, di quelli che interessano solo i giornali nazionali e che all'estero nessuno riprende. Se poi, di colpo, la Merkel butta all'aria il trattato di costituzione europea, sapete però quale è il motivo. Tanto più che, questa volta, il blocco dell'Est deve averla fatta sporca più del solito: si sono incazzati anche gli irlandesi, gli inglesi e pure gli svizzeri.
Per la cronaca: quest'anno ha vinto un gruppo di cantanti serbe (lesbiche, per la cronaca, se ne facciano una ragione quelli di piazza sangiovanni) con una canzoncina sdolcinata, che Albano ci avrebbe fatto il suo figurone. Qui si tifava per il gruppo ucraino (gay, se ne rifacciano una ragione a sangiovanni) che aveva portato una canzone bella e divertente. Purtroppo, all'ultima votazione, i moldavi si sono fatti corrompere, noi da Kiev abbiamo offerto di meno, e la vittoria è andata a Belgrado. Pazienza: anche se le girls erano sdolcinate, la musica serba (e balcanica in generale) si merita un premio alla carriera. Qui i video della finale: e dallo stesso blog (in italiano), per contrappasso, un giudizio positivo sulla manifestazione.
Su Eurovision un post del Megafono.
Qui il video di Verka Serduchka in gara per l'Ucraina:
Canna tris
Il buon esempio
"Rottura" berlinese
lunedì, maggio 14, 2007
L'ingorgo islandese
LO SPECIALE SULL'ISLANDA DI EMPORION (novembre 2004)
Nuovo ponte sul Danubio
domenica, maggio 13, 2007
Cose buone dal Canada (per Knut)
La misura del mondo
A Brema di scena le due sinistre (e in Italia?)
Dal punto di vista del governo locale, a Brema le novità non saranno sconvolgenti. Nonostante la sconfitta, l'Spd resta di gran lunga il primo partito, mantenendosi forte nella tradizionale roccaforte anseatica (la governa ininterrottamente dal 1946). Ma perde oltre il 5 per cento. Nessun effetto Merkel per la Cdu che perde oltre il 4 per cento. Successo, invece, per il nuovo partito della sinistra, la Linke, che guadagna il 7 per cento ed entra per la prima volta in un parlamento di un Land occidentale. Balzo in avanti per i verdi (3,7 per cento, sono ora al 16,5) e crescono anche i liberali di oltre un punto e mezzo superando la soglia del 5 per cento e quindi entrando in parlamento. Dal punto di vista della maggioranza, tocca dunque all'Spd fare la prima mossa: seguire in parte le indicazioni del voto e svoltare verso un governo rosso-verde o mantenere la Grosse Koalition in riva al Weser, nonostante la sconfitta?
Come avevamo sottolineato nel post di presentazione del voto di Brema, il dato più interessante riguarda il confronto a sinistra fra i socialdemocratici in crisi di leadership, di ruolo e di programma e la Linke, la nuova formazione politica che unisce i dissidenti della sinistra socialdemocratica di Oskar Lafontaine e i postcomunisti di Gregor Gysi. Questa formazione ha già dato buona prova elettorale di sé nelle ultime elezioni legislative. E dopo alcuni mesi di incomprensioni e dibattiti interni, i due partiti hanno deciso in due congressi contemporanei (e nella stessa sede) di sciogliersi per dar vita non più a un cartello elettorale ma a un partito vero e proprio. Obiettivo: fare concorrenza all'Spd, contestandone la deriva centrista e creare una sinistra nuova, moderna, socialista. L'ottimo risultato ottenuto a Brema, in un'elezione all'Ovest, apre scenari inediti, finora, nella politica tedesca. E nell'Spd (che peraltro vede erodere anche il consenso giovanile e borghese a favore dei verdi). Dietro le quinte di un partito inquieto, spunta la figura del sindaco di Berlino, Klaus Wowereit, che non a caso regge un governo Spd-Linke (ma ne riparleremo più approfonditamente).
A qualcuno (dalle parti del costituendo partito democratico) potrebbero fischiare le orecchie. Fatta la tara (situazione tedesca, voto locale, eccetera eccetera) non andrebbe sottovalutato il vuoto che si apre a sinistra nel momento in cui si abbandona (perché non la si sa rinnovare o non la si conosce) una tradizione come quella del socialismo. Musica, invece, per le orecchie dei vari Mussi e Angius e di tutti coloro che sono all'opera per realizzare, a sinistra, un'iniziativa che richiama quella di Lafontaine e Gysi.
(post aggiornato con le ultime reazioni politiche del 14/5/07)
Perché vogliamo la Turchia nella Ue
La Champions dei Delio boys
Brema, musicanti al voto
sabato, maggio 12, 2007
Bundesliga, Stoccarda a un passo dal titolo
venerdì, maggio 11, 2007
Usa: imminente attacco terroristico in Germania
L'attacco sarebbe già in fase di avanzata preparazione. Nel mirino, obiettivi statunitensi ma la cosa resta nel vago: siti militari, sedi diplomatiche o semplici turisti? Quel che trapela da indiscrezioni di stampa è che l'allarme è considerato gravissimo e le eventuali conseguenze potrebbero coinvolgere anche cittadini comuni. Tuttavia qualcosa viene fuori: come il nome di Patch Barracks, il quartier generale delle forze americane in Europa situato a pochi chilometri da Stoccarda. Un portavoce della base, interpellato da Abc, ha dichiarato che non è in atto alcun rafforzamento di sorveglianza rispetto a quelli vigenti in tutte le basi Usa tedesche.
In generale, invece, sarebbero stati intensificati i controlli sulle linee aeree che collegano Germania e Stati Uniti e, come abbiamo potuto constatare di persona questo pomeriggio, sorveglianza aumentata (ma discreta) anche nella Hauptbahnhof e in alcuni grandi snodi della metropolitana di Berlino. Tuttavia, ancora secondo fonti tedesche, l'allarme non è più alto dei giorni scorsi: "Le variabili sono tutte sotto controllo" e l'unica cosa nuova sarebbe l'avviso inviato a scopo precauzionale dalle autorità Usa ai propri connazionali presenti in Germania. Ma anche questo avviso, secondo il portavoce del dipartimento di Stato americano Sean McCormack, non è nuovo e risale ad alcune settimane fa. Il che spiegherebbe l'aumento della tensione registrato nei giorni scorsi fra le autorità di sicurezza tedesche.
Più asparagi per tutti (anche in famiglia)
Tutti i pericoli del G8 di Heiligendamm
Che la Germania fosse nel mirino degli estremisti è cosa accertata ormai da tempo. Nonostante scelte di politica estera difformi da quelle statunitensi (come nel caso della guerra in Iraq), la Germania resta un alleato saldo dell’America, e la sua presenza in Afghanistan al fianco della Nato è stata, seppur di poco, rafforzata di recente con l’invio di nuovi Tornado. Due cittadini tedeschi sono ancora ostaggio in Iraq. E la Conferenza islamica aperta dal ministero dell'Interno con le comunità musulmane presenti in Germania per favorire sicurezza e integrazione procede fra sospetti, polemiche e distinguo. Difatti, oltre alle insidie dall’estero, qui è forte la preoccupazione per il terrorismo endogeno, tipo quello londinese, con una vasta fascia di immigrazione islamica che sfugge al controllo della polizia. Cellule dormienti, pronte a mettersi in azione, ma anche singole teste calde tentate dall’emulazione, come accadde la scorsa estate con i falliti attentati sui treni nella stazione di Colonia. Di tanto in tanto, allarmi bomba gettano nel caos stazioni ferroviarie o metropolitane: ne siamo stati direttamente testimoni ad Amburgo lo scorso agosto. E proprio ad Amburgo, oggi, il tribunale ha deciso che Mounir al-Motassadeq, l’uomo che aiutò la cellula terroristica che mise in opera gli attentati dell’11 settembre negli Usa, deve rimanere in carcere.
(Nella foto: il molo sul lungomare di Heiligendamm, copyright NDR)