giovedì, maggio 17, 2007
L'Aulin e le mezze bugie di Federfarma
La nimesulide è finita sotto accusa anche in Italia. Si tratta di un principio attivo di molti antinfiammatori, tra cui il più noto è l'Aulin. Giovanni Mathieu, che è il presidente dell'Associazione dirigenti ospedalieri internisti ha dichiarato al Corriere della Sera che "ogni anno osserviamo un numero abbastanza preoccupante di pazienti che subiscono danni epatici e dell'apparato gastroenterico causati proprio da questa molecola". L'Aulin è stato ritirato dalle farmacie irlandesi mentre in Italia è su tutti i banchi dei farmacisti: nel 2002 l'Italia è risultata il paese con il più alto consumo di Aulin d'Europa. La Federfarma, l'associazione che raggruppa i farmacisti, contesta: non è vero che nel nostro paese sia così facile richiedere l'Aulin perché ci vuole la ricetta medica. Cosa che in realtà non è vera, come può dimostrare ogni persona che utilizza l'Aulin. Compreso il sottoscritto. Come specifica l'articolo del Corriere, Italia e Finlandia erano state incaricate nel 2002 di redigere un profilo beneficio/rischio della nimesulide: risultato "positivo e in linea con quello degli altri farmaci della stessa classe" e "mantenimento della registrazione del prodotto in tutti gli Stati membri, pur restringendone le indicazioni terapeutiche e aggiungendo altre controindicazioni nel riassunto delle caratteristiche del prodotto". Qui le risoluzioni riportate dal sito del ministero della Sanità. Tutto bene, pare. A patto che i farmacisti rispondano con responsabilità alla circolare di sensibilizzazione che Federfarma promette di inviare nei prossimi giorni. (post su segnalazione di Babs).