Dopo la carne polacca, ecco il momento della cyber war estone. Che segue di pochi giorni le proteste per lo spostamento del monumento al soldato sovietico. Non c'è pace sulle sponde del Baltico e lo scontro tra i nuovi paesi dell'Ue che facevano parte (direttamente o come Stati satelliti) dello spazio sovietico e la nuova Russia sta diventando ogni giorno più acceso. L'Estonia accusa Mosca di essere da tre settimane sotto attacco. Non militare ma elettronico. Colpito il suo sito web: e l'attacco sarebbe arrivato dalla Russia e da siti ospitati sui server statali di Mosca. Tallin si appella alla Nato e all'Ue, affinché intervengano al fianco dell'Estonia in guesta guerra elettronica. Mosca nega. Ma secondo la BBC, un portavoce della Nato avrebbe ammesso che l'organizzazione è intervenuta con esperti in aiuto di Tallin.
Secondo gli estoni, tutto sarebbe cominciato dopo le polemiche sullo spostamento del monumento al soldato sovietico. E' evidente che anche questa accusa mette il bastone fra le ruote del vertice Ue-Russia che si sta svolgendo sulle rive del Volga. Diventa difficile capire, tra risentimenti, forzature, stati d'animo e guerre commerciali, che tipo di interessi si stiano giocando sul confine orientale d'Europa. E vagliare tra le varie notizie che confusamente si accavallano quali siano reali e quali strumentali. Di certo, questa escalation di tensione rischia di innescare conseguenze difficili da gestire. Sul caso specifico della cyber war estone, il giornalista investigativo della BBC Patrick Jackson si industria a cercare il colpevole, attraverso un'inchiesta che potete leggere qui. Le conclusioni? Più facile che l'attacco provenga dalla minoranza russa che vive in Estonia (e che si è sentita direttamente colpita dalle polemiche sul monumento di Tallin) che da elementi legati allo Stato russo. Siamo nel campo delle speculazioni: ma allo stato dei fatti, sembrano le più verosimili.
Sull'argomento, Andrea Gilli su Epistemes.