domenica, maggio 20, 2007
L'amaro Volga
Era dai tempi di Margaret Thatcher e Mikail Gorbaciov che una lady (più o meno di ferro) e un capo di Stato russo (in quel caso ancora sovietico) non si rinfacciavano forme di repressione della libertà individuale. All'appello per i dissidenti russi della Thatcher, Gorbaciov rispose con i cattolici dell'Irlanda del Nord. Ai manifestanti bloccati a Mosca della Merkel, Putin ha rinfacciato i severi divieti approntati dai tedeschi per il G8 di Heiligendamm. A parte la bizzarria delle comparazioni, il vertice sul Volga tra Unione Europea e Russia è andato così e così, e - date le premesse - nessuno si aspettava che andasse diversamente. Non si sono risparmiati toni sopra le righe, il presidente della Commissione Ue ha accusato Mosca di voler dividere l'Europa in due categorie, i polacchi e i baltici da una lato e tutti gli altri dall'altro, ammonendo Putin che gli interessi di Varsavia o di Tallin, per Bruxelles, hanno lo stesso peso di quelli di Parigi o Londra. Oltre la cortina delle dichiarazioni, il cui tono comunque fornisce il polso del clima per nulla buono tra le due parti, l'analisi di Piero Sinatti dal Sole 24 Ore.