Dodici colpevoli per
l'assassinio di Zoran Djindjic, il premier serbo che stava portando il proprio paese fuori dalla vergogna della guerra etnica. I principali accusati, l'ideatore dell'attentato Mirolad Ulemek e l'esecutore materiale Zvezdan Jovanovic, entrambi appartenenti alla polizia, sono stati
condannati a 40 anni, il massimo della pena.