Si è votato nella piccola Islanda e ne è venuto fuori un risultato contraddittorio. La coalizione di centro-destra al governo è uscita nel complesso indebolita nonostante il suo principale partito abbia ottenuto un successo. L'Indipendent Party guidato dal premier Geir Haarde ha ottenuto tre seggi in più, ma ben cinque ne hanno persi gli alleati del Progressiv Party. In totale, la vecchia maggioranza ha oggi un seggio di vantaggio rispetto ai partiti di opposizione. E dunque al primo ministro spetta il compito di decidere: o mantenere il vecchio governo lavorando sul filo del rasoio, o aprire spiragli ai partiti del centrosinistra. I quali hanno ottenuto un buon successo giocando la competizione elettorale sui temi ecologisti. Dopo Svezia, Estonia e Finlandia, si arresta sulle rive del Nord Atlantico l'onda lunga dei conservatori.
LO SPECIALE SULL'ISLANDA DI EMPORION (novembre 2004)