venerdì, maggio 11, 2007

Tutti i pericoli del G8 di Heiligendamm

Crescono le preoccupazioni per il G8 che si terrà in Germania, ad Heiligendamm, dal 6 all’8 giugno. Dopo le perquisizioni e le proteste dell’altroieri nell'area dell’estrema sinistra, il ministro degli Interni Wolfgang Schäuble estende l’allarme anche ad altri ambienti. E ricorda l’attacco terroristico di Londra in occasione del G8 in Scozia, nel luglio 2005. “Quando si ospitano i grandi del mondo, bisogna essere preparati ad affrontare ogni pericolo alla sicurezza”. Schäuble non è uno che parla a vanvera. Evidentemente negli ultimi tempi i servizi di intelligence devono aver fatto pervenire sul suo tavolo dispacci sempre più allarmanti. Inevitabile, dopo le parole del ministro, voltare lo sguardo dagli attivisti no global al terrorismo internazionale di matrice islamica.

Che la Germania fosse nel mirino degli estremisti è cosa accertata ormai da tempo. Nonostante scelte di politica estera difformi da quelle statunitensi (come nel caso della guerra in Iraq), la Germania resta un alleato saldo dell’America, e la sua presenza in Afghanistan al fianco della Nato è stata, seppur di poco, rafforzata di recente con l’invio di nuovi Tornado. Due cittadini tedeschi sono ancora ostaggio in Iraq. E la Conferenza islamica aperta dal ministero dell'Interno con le comunità musulmane presenti in Germania per favorire sicurezza e integrazione procede fra sospetti, polemiche e distinguo. Difatti, oltre alle insidie dall’estero, qui è forte la preoccupazione per il terrorismo endogeno, tipo quello londinese, con una vasta fascia di immigrazione islamica che sfugge al controllo della polizia. Cellule dormienti, pronte a mettersi in azione, ma anche singole teste calde tentate dall’emulazione, come accadde la scorsa estate con i falliti attentati sui treni nella stazione di Colonia. Di tanto in tanto, allarmi bomba gettano nel caos stazioni ferroviarie o metropolitane: ne siamo stati direttamente testimoni ad Amburgo lo scorso agosto. E proprio ad Amburgo, oggi, il tribunale ha deciso che Mounir al-Motassadeq, l’uomo che aiutò la cellula terroristica che mise in opera gli attentati dell’11 settembre negli Usa, deve rimanere in carcere.

La tensione cresce, dunque. Da un lato il rinato attivismo dei gruppi antagonisti dell’estrema sinistra. Dall’altro il persistente pericolo dell’estremismo islamico. Stretto fra i due fuochi, Schäuble descrive le misure di sicurezza straordinarie che intende adottare. Interruzione del trattato di Schengen nei giorni precedenti il G8, con la reintroduzione temporanea dei controlli dei passaporti alle frontiere. Più intenso lavoro investigativo preventivo da parte della polizia (le perquisizioni dei giorni scorsi ne sono la testimonianza). Possibilità di arresto preventivo e prolungato fino a 14 giorni per coloro che fossero coinvolti nella progettazione di azioni violente (misura già in vigore per gli hooligans in occasione di grandi avvenimenti calcistici). La responsabilità della sicurezza nei giorni del vertice sarà della polizia della regione del Mecklenburg-Vorpommern, in collegamento con le strutture federali. Il ministro spera che tutto fili liscio, come è accaduto per gli ultimi due grandi eventi svoltisi in Germania, le giornate mondiali della gioventù cattolica a Colonia con la presenza di Benedetto XVI e il campionato del mondo di calcio. “Ma il fatto di essere passati indenni in questi due casi non ci garantisce dai pericoli per il futuro”, ammonisce Schäuble.

(Nella foto: il molo sul lungomare di Heiligendamm, copyright NDR)