Lotta geopolitica, Occidente contro Russia, Ovest contro Est, Bruxelles contro Mosca, sfere d'influenza, zone d'interesse, guerra di potere, truppe speciali e carri armati, barricate e bandiere arancio. E se fosse, semplicemente, voglia di libertà? Do you remember 1989?
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"Tutto cominciò la notte del 9 novembre di quindici anni fa. Era il 1989, un anno che sarebbe entrato nella storia. Nel buio di Berlino, allora divisa tra Est e Ovest come l’intera Europa, migliaia di persone premevano sui punti di passaggio tra i due settori della città in attesa che le guardie di frontiera della Repubblica democratica tedesca alzassero le sbarre. Dopo quasi quarant’anni Berlino si apprestava a ritornare una capitale unita. Pochi minuti prima, nel corso di una confusa conferenza stampa, Günter Schabowsky, portavoce della Sed, il partito comunista al potere in Germania Est, si era lasciato sfuggire una notizia che sarebbe dovuta rimanere riservata: lo Stato comunista, pressato da settimane di imponenti manifestazioni di piazza, apriva le proprie frontiere. “Anche quelle di Berlino?”, chiese un incredulo giornalista italiano. “Anche quelle – replicò Schabowsky, neppure troppo convinto – da subito”. Tempo qualche minuto e il tam-tam di una città in fibrillazione scaraventò migliaia di persone ai posti di frontiera. Era troppo tardi per rimediare. I “vopos” alzarono le sbarre. La gente tracimò dall’altro lato, baci, abbracci, lacrime e champagne. Il vaso di Pandora era stato scoperchiato. Niente sarebbe più stato come prima [...]".
Pierluigi Mennitti, 1989-2004: quindici anni che hanno sconvolto l’Europa, 2004