Dalla Süddeutsche Zeitung, la classifica della crescita economica in Germania per grandi città. Entrate, prodotto lordo, quota di occupati e altri indicatori economici (in tutto ben 104) incoronano - tanto per cambiare - Monaco di Baviera in testa alla tabella. Che, tuttavia, contiene qualche sorpresa. Non sorprende, invece, l'assenza dalla top ten della capitale Berlino, per la quale vale ancora lo straordinario slogan coniato dal suo sindaco: arm aber sexy. (Nella foto: lo stadio Allianz Arena di Monaco, fotowalkingclass).
Aggiornamento. Ancora maggiori informazioni dal settimanale che ha promosso (insieme alla Initiative Neue Soziale Marktwirtschaft, INSM) e pubblicato l'intera classifica, Wirtschaftswoche. L'inchiesta si allarga a cinquanta città e valuta anche il grado di attrazione delle infrastrutture e del clima imprenditoriale per le imprese. Conforta il recupero delle città dell'est - simboleggiato dall'ingresso nella top ten di Dresda grazie alla diffusione della piccola e media impresa - un dato che smentisce il giudizio consolidato di depressione nei nuovi Länder. E grazie alle considerazioni del Tagesspigel, abbiamo anche scoperto la posizione di Berlino: cinquantesima. Cioè, ultima. Più arm che sexy. Come è possibile? Pare che, per dirla con un concetto che in Italia pare di moda, Berlino sia la città dei fannulloni. Solo il 45,7 per cento degli abitanti compresi tra i 15 e i 65 anni lavora contro il 54,7 della media delle città analizzate e la disoccupazione raggiunge il 17,9 per cento contro la media del 12,8 delle altre città. E' l'altra faccia del fascino berlinese, città levantina nella quale è dolce bighellonare: per questo così poco tedesca e in fondo alla classifica della crescita economica.