domenica, settembre 28, 2008
Bielorussia, le urne silenziose
Domenica elettorale anche in Bielorussia, ma si fa per dire. L'unica differenza, questa volta, è che il governo ha scelto il silenzio, il basso profilo: solo una preventiva richiesta all'Europa e all'occidente in generale di non menarla troppo con i controlli e di considerare, senza farla lunga, legittime le elezioni di oggi. Cosa che con tutta probabilità l'Europa non farà. L'opposizione aveva boicottato le elezioni del 2000 e del 2004, questa volta ci sarà, anche se il controllo preventivo del governo ne ha decimato la rappresentanza. Non è mai facile fare politica in una dittatura, in più le catastrofiche performance di georgiani e ucraini hanno tagliato le gambe a contestatori già deboli. Ma rispetto al solito saranno presenti in maggior numero. Alcuni osservatori evidenziano qualche timido tentativo di alleggerimento della pressione interna da parte di Lukashenka, ma considerarle aperture in senso democratico pare un po' troppo. Chi scrive non è mai stato in Bielorussia e l'esperienza maturata nei viaggi ad est insegna ad andare cauti con i giudizi quando un paese non si è visitato. Dunque ci fermiamo qui: osserviamo il voto e gli sviluppi politici attraverso la stampa internazionale, agganciando le osservazioni alle realtà confinanti che si conoscono direttamente. In attesa di riprendere i bagagli e andare anche a Minsk. Intanto tre approfondimenti: Die Zeit, Transition Online e Radio Free Europe.