martedì, settembre 12, 2006

E' morto Joachim Fest, borghese scettico

All'età di 79 anni Joachim Fest, storico tedesco, è morto nella sua casa di Kronberg. Nato a Berlino nel 1926, Fest è stato in passato anche giornalista, alla tv Ndr (Norddeutscher Rudfunk) e poi alla Frankfurter Allgemeine Zeitung dove fu condirettore e responsabile della redazione culturale. In quella veste pubblicò nel 1983 la famosa lettera di Ernst Nolte "Un passato che non vuol passare" che suscitò enormi polemiche. E delle polemiche Fest non aveva paura, specie verso gli intellettuali di sinistra: nel 1976 criticò il pezzo teatrale "Il pattume, la città e la morte" di Fassbinder come espressione "di un fascismo di sinistra", "insulto volgare ispirato da cliché ordinari" dal quale emerge un "antisemitismo (...) tattico proprio di un atteggiamento radical-chick" (Faz). Ma la sua fama è dovuta principalmente alla sua opera di storico. Di orientamento liberal-conservatore, Fest inaugurò negli anni Settanta un nuovo approccio alla lettura del nazismo, meno ideologico, più legato alla lettura dei documenti. Fu in Germania qualcosa di simile a quello che da noi fu Renzo De Felice per la storia del fascismo. Monumentali le sue biografie di Hitler e Speer così come i lavori sulla resistenza tedesca al nazismo(sempre pubblicati in Italia da Garzanti). Da un suo libro sugli ultimi momenti della vita del führer è stato tratto il recente film di successo Der Untergang (La disfatta). Negli ultimi anni, seguendo una lunga tradizione tedesca, si era dedicato alla scrittura dei ricordi. Da poco uscito anche in Italia Incontri da vicino e da lontano, una specie di Walhalla della cultura tedesca del Novecento. In Germania si attende a giorni l'ultima sua fatica: Ich nicht. Qui lo speciale su Joachim Fest della sua vecchia testata, la Frankfurter Allgemeine Zeitung.