giovedì, settembre 07, 2006
Ecologisti a destra?
A vedere come da noi il partito verde del sultano Alfonso Pecoraro Scanio ha ridotto il dibattito attorno ai temi ecologisti viene da chiedersi come mai il centrodestra italiano non abbia mai pensato di lavorarci sopra per inserirli nella propria agenda. Dalle parti della Cdl prevale semmai una cultura industrialista e filo-imprenditoriale che considera qualsiasi discorso sulla salvaguardia della natura roba da anticapitalisti. Il discorso sul surriscaldamento della terra non viene affrontato seriamente confrontando dati e scoperte (magari anche per riportarlo nella giusta dimensione) ma suscita scontate alzate di spalle. Qualsiasi impianto industriale o energetico, qualsiasi intervento di cementificazione viene salutato con giubilo e considerato un fiero atteggiamento politicamente scorretto. Non v'è dubbio che l'ecologismo sia diventato molto ideologico e che certi estremismi nuocciano alla modernizzazione di un paese per molti versi arretrato. Però non tutto l'ecologismo è da buttar via: a dirla tutta, una ferrea difesa della natura dovrebbe essere innanzitutto un discorso conservatore. Mentre in Italia l'ecologismo è appannaggio della sinistra. Al di fuori, solo la chiesa cattolica sembra aver preso coscienza del problema: un paio di domeniche fa, Benedetto XVI aveva dedicato un suo Angelus a quella che cristianamente ha chiamato «salvaguardia del creato». Fuori dall'Italia è invece tutta un'altra musica, tanto è vero che in Germania i contatti politici tra cdu e gruenen sono molto fitti: la distanza è ancora tanta, ma oggi non si esclude, a livello teorico, che un giorno verdi e conservatori possano dar vita a una inedita esperienza governativa. In Inghilterra il tory David Cameron spinge molto sui temi ecologisti, così cari alla base elettorale borghese del partito. E negli Stati Uniti i repubblicani Arnold Schwarzenegger e John McCain prendono misure per ridurre l'emissione di gas nell'aria. Qualcuno voleva spunti per il convegno di Gubbio?